L’iniziativa di Save the dogs per aiutare i senzatetto e i loro inseparabili amici a quattro zampe.
L’immagine di un senzatetto quasi sempre si accompagna a quello di uno o più cagnolini che gli sono sempre vicini.
Sono tutto quello che hanno l’un l’altro. E spezza il cuore vederli affrontare, anche se sempre insieme, temperature terribili sia di caldo che di freddo che portano spesso anche alla morte.
Ma ci sono, fortunatamente, delle persone che si sono attivate per aiutarli.
Il progetto pilota di cui andremo a parlare coinvolge i medici veterinari e gli educatori cinofili della associazione animalista volontari.
Ed è partito perché i clochard rifiutano il ricovero notturno nei centri di accoglienza che gli viene offerto. E starai pensando, ma come mai?
Semplice, i ricoveri ad oggi non accettano anche gli animali. E quando i volontari chiedono ai senzatetto di andare in un ricovero, loro nonostante le temperature e le condizioni invivibili, rispondono: “Dal mio cane non mi separo, lui è la mia famiglia”.
Questo progetto pilota si svolge nella città di Milano, e sono tanti i senzatetto con uno o più cani che si possono vedere in questa città.
Così l’associazione Save the dogs, da mesi ha fatto partire un progetto di assistenza veterinaria per i loro gli amici a quattro zampe, mappandoli i micronuclei di cui sopra.
Il progetto pilota è già partito da un anno e prevede di portare assistenza materiale e veterinaria ai clochard che vivono insieme ad un’animale.
Il presidente di “Save the dogs and the other animals”, Sara Turetta, ha spiegato al Corriere della sera: “Ci siamo concentrati su due zone in particolari, a San Babila-Duomo e in Stazione Lambrate. Questo con l’ausilio di unità di strada composte da due o tre persone con una formazione da educatori cinofili, messi in collegamento con altre organizzazioni umanitarie che già operano con i senza dimora, a cominciare dalla Fondazione Progetto Arca”.
Le unità di strada sono state dirette da Ermanno Giudici che è stato volontario e presidente di Enpa Milano. Continua Turetta “Grazie a questa sinergia abbiamo raggiunto una cinquantina di persone e poi negli ultimi mesi abbiamo iniziato ad ampliare le zone di intervento”.
All’inizio “L’ idea era di fornire loro un kit – spiega Turetta – borse dotate cioè di quello che serve a un cane, dal cibo al guinzaglio, la pettorina, una coperta, il cappottino per l’inverno” poi le cose si sono evolute.
Perché ora veterinari volontari affiancano gli educatori cinofili grazie alla collaborazione con l’Ordine dei medici veterinari che ha dato il patrocinio. “Fanno un check dello stato di salute degli animali sul posto, mentre prima venivano portati alla clinica di Enpa per eventuali terapie, applicare il microchip, dare l’antiparassitario”.
Giudici ha anche fatto arrivare un toelettatore mobile per gli animali che necessitano di una tosatura.
Turetta conclude dicendo che con la povertà e le disuguaglianze che aumentano bisogna sempre di più tutelare le persone che si rifugiano nell’amore di un animale.
All’inizio i senzatetto erano un po’ diffidenti, ma ora fortunatamente le cose sono cambiate. Il progetto è diventato permanente da dicembre.
Giudici dice che l’obiettivo che hanno ora è quello di aumentare le uscite, e “ottenere che il Comune trovi uno spazio per il prossimo inverno dove queste persone possano dormire senza doversi separare dai propri animali”. Invita poi il Comune di Milano a cercare il prima possibile un luogo adatto ad accoglierli e dice che ovviamente loro offrono consulenza per organizzare e gestire il tutto.
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