Cosa dice la legge su danni subiti da cani randagi? È previsto un risarcimento e chi paga? Ecco la verità su questa materia così controversa
Il fenomeno del randagismo è purtroppo ancora estremamente diffuso nel nostro Paese e questo non è affatto un bene. In primis, in quanto tantissimi pelosetti conducono una vita di stenti, nella miseria più totale e devono solo sperare ogni giorno che qualcuno di buon cuore possa notarli e dar loro da mangiare. D’altra parte, però, possono essere un rischio per la vita quotidiana…
Togliere un cane randagio dalla strada è un atto più che positivo, non solo per dare la possibilità ad un pelosetto di vivere una nuova vita, più amorevole e dignitosa, ma anche per contribuire al benessere della società, fattore non così scontato.
Spesso e volentieri, infatti, un cane vissuto in strada non dispone dell’educazione necessaria per approcciarsi alla gente che, a sua volta, non ha sensibilità e adotta comportamenti sbagliati. In conclusione, si potrebbe incorrere in episodi spiacevoli.
O ancora, molti randagi, nonostante vivano in strada, non hanno il sentore delle macchine e, attraversando in momenti inopportuni, potrebbero causare seri incidenti o essere investiti.
Nonostante numerosi enti ed associazioni si impegnino costantemente per combattere il fenomeno del randagismo, la situazione rimane critica, soprattutto in alcuni territori del nostro Paese. Dunque, è necessario conoscere cosa dice la legge in caso si subiscano danni da parte di cani randagi e comportarsi di conseguenza…
In Italia esiste una legge che cerca di tutelare, per quanto possibile, cittadini e animali in caso di episodi legati al randagismo. Tuttavia, non è chiaro chi debba rispondere giuridicamente in caso di danni: la materia, dunque, è delegata alla Regione di riferimento.
La norma sottolinea che sono gli enti sovracomunali a farsi carico che canili e rifugi offrano buone condizioni di vita ai cani randagi, con la collaborazione dei servizi veterinari locali per garantire il rispetto delle norme igienico sanitarie.
Fondamentalmente, ogni Regione valuta come gestire il fenomeno creando misure apposite per contrastarlo. Ma veniamo al dunque: chi risponde in caso di danni da parte di un cane randagio?
La giurisprudenza ha stabilito che sono Comuni e Asl a rispondere. Sarà comunque necessario prima configurare la responsabilità del danno, attribuendo in modo chiaro i doveri di cattura e di custodia dei randagi.
Il risarcimento, infatti, potrebbe esser negato nel caso in cui tra l’ente pubblico e l’animale, manchi quel rapporto di proprietà e di custodia previsto dalla legge per rispondere dei danni.
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