Un povero gattino è stato investito in Alto Adige, ma ciò che è stato scoperto esaminando il suo corpo ha stupito davvero tutti
Questa non è la storia del classico animale randagio investito in strada, o meglio, indubbiamente lo è, ma ha assunto una rilevanza più ampia del solito a seguito di alcune indagini. Il povero malcapitato è un gattino in Alto Adige, che purtroppo si è trovato ad attraversare la strada nel momento sbagliato…
Il povero micio è stato investito a bordo strada della provinciale che da Dobbiaco porta a Villabassa: il compito di soccorrerlo è toccato a Walter Rienzner, guardia forestale dell’Ufficio caccia e pesca del territorio.
Tuttavia, nel momento in cui l’uomo ha osservato più da vicino la carcassa del gattino, ha constato una grande evidenza (oltre a quella che l’animale, purtroppo, non ce l’ha fatta): te ne parliamo nel dettaglio scorrendo in basso…
L’uomo, appena ha guardato il corpo del gattino inerme, ha subito avuto un’illuminazione: questo piccolo micio somigliava incredibilmente ad un felis silvestris, anche comunemente noto come gatto selvatico europeo. In tal caso, si tratterebbe di una gran bella notizia per il territorio e ti sveliamo il perché…
Nella disgrazia, dunque, è stato constato che, probabilmente, in Trentino esiste ancora una specie che da tempo era ritenuta scomparsa e, come ha affermato l’assessore Arnold Schuler su Today, si tratta di “un vero arricchimento per la provincia e testimonia ancora di più l’esistenza di un ecosistema intatto”.
La notizia è arrivata in data 19 dicembre ma, al momento, sono ancora in atto dei doverosi accertamenti: è necessario, infatti, procedere con un’approfondita analisi genetica attraverso campioni biologici per confermare del tutto la veridicità del fatto.
Sono proprio i forestali a dare maggiori indicazioni sull’iter in questione: la determinazione della specie è determinata sulla base di chiare caratteristiche fenotipiche e morfometriche. Può esser accaduto che alcuni esemplari si siano accoppiati con gatti domestici e questo non sorprenderebbe affatto.
In conclusione, siamo soltanto in attesa dei risultati dai laboratori specializzati: se l’analisi genetica confermerà la teoria della Guardia Forestale, si potrà affermare con grande sorpresa con certezza che questa specie è presente ancora sul territorio.
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