Una nota università ha introdotto nel piano di studi un corso di diritto privato di animali d’affezione: ecco quali argomenti tratterà
Gli animali domestici diventano sempre più rilevanti per chi sceglie di accoglierli sotto il proprio tetto: il legame che si instaura tra un 4 zampe e i suoi padroni, infatti, non è più solo di mera compagnia, ma si può parlare di vero e proprio affetto, al pari di un membro della famiglia in carne ed ossa. È proprio alla luce di ciò che una nota Università ha preso questa decisione…
Molte volte l’animale domestico può divenire causa di litigi e conflittualità in caso di separazioni e divorzi: vien da sé pensare che per un essere vivente non possono vigere le regolari norme in fatto di proprietà, sussistendo con lui un legame di affezione vero e proprio.
Il codice civile in tal senso non ha mai fornito delle linee guide chiare e coerenti, ma solo qualche indicazione sparsa qua e là, che rendono la disciplina ancor più ostica e di difficile regolamentazione.
La nota Università di Giurisprudenza di Torino ha accolto subito la problematica e ha scelto, nel suo piccolo, di colmare questa lacuna partendo proprio dalla formazione dei giuristi del domani…
Ebbene sì, il dipartimento ha scelto di dar vita ad un vero e proprio corso universitario, composto di 40 ore e da 6 crediti formativi. A queste lezioni potranno partecipare gli studenti dal quarto e quinto anno in poi con l’obiettivo di prepararli su tutte le norme relative al diritto privato regolino con chiarezza la questione degli animali d’affezione…
Lo stesso Luciano Olivero, ideatore del corso, ha spiegato cosa lo ha spinto a creare una disciplina ad hoc: nella società attuale, sempre più orientata ad un ottica pet friendly, il valore degli animali cresce sempre di più.
Non parliamo soltanto di valore economico in quanto, per garantire al proprio pet un tenore di vita almeno dignitoso, si arriva a spendere una cifra mensile che ammonta tra i 30 e gli 300 euro, ma proprio di importanza in termini di affetto.
Per questo motivo, quando si propongono agli occhi dei professionisti in materia delle questioni irrisolte, ci si orienta a regolamentare la materia non sulla base di norme legate al concetto di “proprietà”, ma più vicine a quelle che disciplinano l’affidamento dei figli.
Non sono, come sempre, mancate polemiche al riguardo: tu che ne pensi di questa iniziativa?
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