Una vera tragedia per la provincia di Fosio: un cacciatore ha ucciso il simbolo della città, facendo scoppiare in lacrime anche i bambini
Ci sono animali che sono più di una mera definizione e che, nel tempo, diventano dei veri e propri simboli e riferimenti per intere e città. In un certo senso, possono essere quasi definite delle mascotte e, in quanto tali, dovrebbero esser ancor più intoccabili del solito. La verità è che, però, non tutti sono in grado di approcciarsi a loro con la giusta sensibilità…
La tragica storia di oggi è ambientata a Fosio, frazione di Solignano nell’appennino parmense. Nella verdeggiante natura del promontorio, viveva un meraviglioso daino bianco, che ha subito attirato l’attenzione degli abitanti del luogo per via della sua colorazione fuori dal comune.
Non era albino, semplicemente decisamente più raro rispetto agli altri esemplari della sua stessa specie. Probabilmente questa sua diversità, nonostante l’affetto che la città gli aveva da sempre riservato, l’ha reso facile preda di un superficiale cacciatore.
Ti raccontiamo di più su questa triste storia scorrendo in basso…
La morte del daino bianco di Fosio ha sconvolto davvero tutti, tant’è che numerosi sono stati i messaggi d’affetto per il povero musetto, ma anche il totale disappunto per questa pratica ancora non regolamentata a dovere…
Per di più, nonostante il daino fosse molto particolare per il suo manto, la legge non lo proteggeva dalle leggi di conservazione e tutela, facendo parte di una specie non considerabile in via di estinzione.
D’altronde, però, in molti hanno specificato che, in carenza di un’adeguata regolamentazione scritta, sta al buon senso personale comprendere dove fermarsi e dove agire (laddove non se ne possa proprio fare a meno).
La tragica morte dell’esemplare non verrà mai dimenticata: moltissimi cittadini di Fosio si sono espressi sui social per condannare il gesto del cacciatore, sottolineando quanto la “disapprovazione sociale” lo possa inseguire e tormentare per sempre.
Il daino, d’altronde, era diventato così significativo per la città che molti bambini della zona, in questi 5 lunghi anni, passavano quotidianamente nelle sue aree di riferimento per salutarlo o, ancora, aveva ispirato i nomi di numerosi B&B e via dicendo (es. La Daina Bianca).
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