Quando si parla di cani non c’è niente di più preoccupante di pensare che il proprio animale potrebbe essere rapito e rubato.
Se l’idea è già di per sé drammatica, forse lo è ancora di più nel pensare che il furto potrebbe essere compiuto coinvolgendo qualcuno che, in teoria, dovrebbe prendersi cura dei nostri amati quattro zampe, come il veterinario.
Ebbene, è proprio quello che sta accadendo in misura crescente in diverse parti d’Italia, dove non si contano più i furti di cani…
A parlarne apertamente qualche giorno fa è stato il quotidiano Il Messaggero, che ha ricordato come quello dei furti di cani sia un business crescente, supportato da tantissime segnalazioni di cani rubati, divenuti facile preda di bande specializzate e di ladri occasionali che, comprese le potenzialità di questo business, piazzano i cuccioli rubati al migliore offerente.
L’elemento di novità che sta emergendo in questi giorni è che un numero sempre maggiore di veterinari compiacenti sarebbe coinvolto in questa tratta, con ruoli sempre più da protagonisti, fino ad arrivare a rimuovere i chip identificativi degli animali o produrre documenti falsi che possano facilmente reimmettere sul mercato i cuccioli rubati.
L’ultimo episodio in ordine di tempo arriva da Ostia, dove due anziani e una ragazza sono risultati vittime della truffa.
In particolare, alla ragazza, tranquillamente a passeggio con i suoi due cagnolini al guinzaglio, si sono avvicinati due uomini a bordo di un furgone bianco: uno ha reciso la corda del guinzaglio impossessandosi del cagnolino più piccolo.
Purtroppo, il fenomeno è sempre più diffuso e i furti non avvengono solamente su strada: sono infatti molteplici le segnalazioni di irruzioni negli appartamenti con il solo scopo di prelevare gli incolpevoli cagnolini, destinati ad alimentare un mercato nero dai contorni ancora in fase di quantificazione.
Insomma, se un tempo i ladri entravano in casa per rubare le chiavi delle auto o gli oggetti preziosi, oggi sono i cani ad essere diventati un obiettivo, soprattutto se sono di razza e sono piccoli, come i barboncini, i maltesi, i pinscher. Esemplari che in alcuni casi possono costare anche oltre 1.000 euro, e che vengono rivenduti sul mercato nero per la metà.
A proposito di rivendite, dopo esser passati per le mani di veterinari compiacenti, i social network costituiscono ancora una volta dei territori ideali per smerciare i cani rubati: profili falsi e annunci ammiccanti sono, d’altronde, all’ordine del giorno.
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