Presto potrebbe esserci una legge che farà molto piacere agli animalisti, poiché vieterà il commercio di carne di cane in un luogo in cui, invece, questo business è molto popolare.
Si tratta per il momento di una buona speranza ma, stando alle mobilitazioni che in queste settimane si stanno accumulando, l’ottimismo trapela in modo evidente.
Non ci resta dunque che rimanere sintonizzati per cogliere le novità dell’ultimo minuto e, nel frattempo, ricordare quel che sta accadendo…
A farsi portavoce della necessità che venga posta fine al commercio di carne di cane da mangiare a Giacarta, la capitale dell’Indonesia, è la coalizione DMFI, che comprende organizzazioni nazionali e internazionali per la protezione degli animali (Jakarta Animal Aid Network, Humane Society International, Animal Friends Jogja, Four Paws e Animals Asia), in rappresentanza di milioni di sostenitori in tutto il mondo e con la visione comune di porre fine al commercio di carne di cane a livello nazionale.
Negli anni il DMFI è riuscito a raccogliere il consenso e il sostegno di celebrità nazionali e internazionali, sensibilizzate con le prove della crudeltà estrema che subiscono i cani e dei pericoli del commercio della loro carne (come il suo ruolo nel facilitare la trasmissione della rabbia, per esempio).
A seguito della crescente opposizione pubblica, sta emergendo nella Capitale la comprensione che occorra opporsi con decisione a questo commercio e che in Indonesia “i cani non sono cibo“.
Nell’agosto 2018, in occasione della riunione del Coordinamento nazionale per il benessere degli animali a Giacarta, dopo aver visionato i filmati investigativi del DMFI, il direttore della Sanità pubblica veterinaria ha descritto il trattamento dei cani e dei gatti come “tortura per gli animali” e ha dichiarato che “la carne di cane o di qualsiasi animale che non sia registrato come animale da allevamento, è illegale… I Paesi stranieri trovano inaccettabile un basso standard di benessere e crudeltà degli animali e smetteranno di visitare l’Indonesia, il che è negativo per il turismo“.
A seguito di ciò, nel settembre 2018, il governo centrale ha emanato una direttiva a tutte le autorità provinciali, di reggenza e cittadine invitandole ad agire per scoraggiare il consumo di carne di cane e di gatto e ad attuare misure per affrontare i traffici ovunque si verifichino.
Questo ha portato la prima reggenza, Karanganyar a Giava Centrale, ad annunciare il divieto del commercio di carne di cane in tutta la sua giurisdizione nel giugno 2019, offrendo piccoli pacchetti di compensazione finanziaria a coloro che facevano affidamento sul commercio di carne di cane per aiutarli a passare a mezzi di sussistenza alternativi.
La decisione nel 2022 ha generato un effetto a valanga, tanto che molte altre città hanno intrapreso azioni simili, vietando il commercio di carne di cane e di gatto.
Insomma, i tempi per una legge che ponga definitivamente al bando il commercio di carne di cane sembrano esserci…
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