È possibile in Italia far entrare i cani all’interno di un ospedale? Ecco qual è la disciplina che regola questa discussa materia
Moltissime sono le persone che, per problemi di salute di diversa natura e portata, sono costretti a trascorrere diversi giorni in ospedale. Questo periodo lontano da casa, però, può comportare anche una distanza dal proprio animale domestico, suscitando anche un senso di mancanza reciproco…
Nel nostro Paese, però, sono ancora pochi gli ospedali che accolgono i cani. Parliamo sia di accesso a 4 zampe totalmente educati alla pet therapy, dunque una disciplina volta proprio alla riabilitazione dei pazienti, ma anche semplici visite di animali appartenenti a coloro che stanno temporaneamente occupando un posto nella struttura.
La normativa nazionale, però, è particolarmente frammentata e non dà indicazioni chiare in senso assoluto. Questo è il motivo per cui spesso e volentieri la questione è lasciata alla regolamentazione delle singole Regioni. Ecco, però, cosa accadrebbe se tutte le strutture accogliessero i cani…
Nel 2014, passò in Senato un disegno di legge (mai approvato) che sosteneva quanto gli animali fossero fondamentali per il benessere psicofisico dell’uomo. Per questo motivo, il loro contatto con alcuni pazienti che soffrono di disabilità potrebbe essere estremamente curativo e benefico…
Per quanto concerne la pet herapy in Italia, possiamo dire che oggi giorno è diffusa abbastanza uniformemente su tutto il territorio ed è considerata a tutti gli effetti una vera e propria cura medica.
Nel 2015 poi è stato approvato l’Accordo Stato, Regioni e Province autonome dal titolo Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali, per cui sulla base della propria autonoma regolamentazione, ogni Regione doveva promuovere la diffusione di questa pratica.
E per quanto concerne l’accesso degli animali dei singoli pazienti negli ospedali? Ebbene, in Italia esistono delle strutture che consentono questa possibilità (non tutte perché ogni Regione è a sé), ma solo a determinate condizioni, che sono più o meno simili in tutto il territorio.
Intanto, i cani devono essere regolarmente iscritti all’anagrafe degli animali d’affezione e possono accedere alla struttura solo se condotti al guinzaglio e con un accompagnatore maggiorenne.
Quest’ultimo, poi, deve avere con sé tutto ciò che permette di identificare Fido: in primis, la sua documentazione sanitaria, ma anche una museruola, accessori adibiti alla raccolta e pulizia delle deiezioni e via dicendo. Inoltre, va sempre ben spazzolato e pulito prima dell’accesso all’ospedale.
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