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Tenuta alla catena e utilizzata nei combattimenti illegali: la storia della Pit Bull Mauka

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Una cagnolina di razza Pit Bull, è stata salvata dopo aver vissuto alla catena ed essere stata utilizzata nei combattimenti illegali: la trasformazione dopo il salvataggio di Mauka è incredibile.

Lo sguardo triste della cagnolina Mauka prima del salvataggio (Screenshot video Facebook – CARES Cedartown Animal Rescue, Education & Sterilization)

Ammalata, ridotta a pelle e ossa e legata a una catena. In queste condizioni è stata trovata Mauka, una cagnolina di due anni di razza American Pit Bull Terrier dal manto marroncino. La quattro zampe si trovava in un allevamento per i cani destinati ai combattimenti illegali. Nonostante non avesse mai ricevuto una carezza o un segno di affetto, all’arrivo dei soccorritori, Mauka si è avvicinata docilmente e ha iniziato a scodinzolare con le ultime forze che le erano rimaste. La cagnolina aveva capito che presto la sua triste esistenza sarebbe cambiata per sempre.

La nuova vita della cagnolina Mauka: dai combattimenti illegali a una casa piena di affetto

A raccontare il salvataggio di Mauka è un video condiviso sul canale YouTube dell’organizzazione che si è occupata della cagnolina, la CARES Cedartown Animal Rescue, Education & Sterilization (all’account social @CARES Cedartown Animal Rescue, Education & Sterilization).

Il salvataggio della cagnolina Mauka tenuta alla catena (Screenshot – Facebook – CARES Cedartown Animal Rescue, Education & Sterilization)

A Cedartown, una città degli Stati Uniti d’America situata nello Stato della Georgia (nella contea di Polk, della quale è il capoluogo) è attiva la CARES, un’organizzazione impegnata nella salvaguardia e nella cura di animali maltrattati, provenienti soprattutto da allevamenti illegali. Nei mesi scorsi una squadra di soccorso della CARES (acronimo di Cedartown Animal Rescue, Education & Sterilization), a seguito di alcune segnalazioni, ha salvato centosette cani da un’arena per i combattimenti illegali.

La trasformazione della cagnolina Mauka dopo il salvataggio (Screenshot video Facebook – CARES Cedartown Animal Rescue, Education & Sterilization)

Quando sono arrivati sul luogo, i soccorritori si sono trovati di fronte a un centinaio di animali malnutriti, malati, legati alla catena o tenuti in piccolissimi box. Tra questi vi era anche Mauka. Alla vista dei volontari dell’organizzazione, la Pit Bull si è avvicinata scodinzolando e ha ricevuto con gioia le carezze degli umani. Mauka e gli altri cani sono stati portati in una clinica veterinaria dove hanno ricevuto le cure necessarie.

A causa della grave malnutrizione di cui soffriva, Mauka è arrivata alla clinica con la febbre alta e i dolori allo stomaco. Lunghi cicli di cure e medicazioni hanno permesso alla Pit Bull di riprendersi. Dopo alcuni mesi presso il rifugio, Mauka ha trovato una famiglia adottiva. I primi due anni della sua vita pieni di dolore e sofferenza sono diventati così solo un triste ricordo in un presente e un futuro pieni di felicità e affetto.

La storia di Mauka mette in evidenza quanto sia diffusa la brutale pratica combattimenti tra cani. Questi combattimenti sono attività organizzate a fini di intrattenimento che consistono nel mettere di fronte due cani allevati per combattere tra di loro. Nonostante questa terribile pratica, che termina nella maggior parte dei casi con la morte degli animali, sia illegale, non sono pochi i casi in cui continua ad essere diffusa, appassionando soprattutto gli scommettitori che investono il proprio denaro su uno dei due cani.

Ad essere maggiormente utilizzati per questi combattimenti illegali sono proprio i Pit Bull, la stessa razza della cagnolina Mauka. In Italia ad esempio questi combattimenti possono essere puniti con la reclusione da un anno a tre anni e con una multa da cinquantamila euro a centosessantamila euro. Chiunque venga a conoscenza dei combattimenti tra cani dovrebbe contattare le forze dell’ordine. Solo con una maggiore informazione e un maggiore senso civico, si potrà porre fine a questa pratica brutale. (di Elisabetta Guglielmi)

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