Non sempre fare del bene è riconosciuto dalla legge, o per lo meno non in questo caso, soprattutto se lo fai in questo modo
La scelta di prendersi cura di cani randagi può sembrare un gesto di amore ed altruismo, e sicuramente lo è, ma non sempre ciò che facciamo, anche se a fin di bene, è considerato giusto. Quando si decide di accudire dei cani abbandonati, infatti, si accettano inconsapevolmente anche alcune responsabilità, soprattutto qualora questi animali divenissero pericolosi per l’incolumità altrui.
La Cassazione ha addirittura stabilito dei criteri specifici per definire le conseguenze di un tale comportamento, sotto il profilo civile e risarcitorio o addirittura penale. Spesso quando si vede un cane affamato per strada iniziare a dargli da mangiare è la prima cosa che ci viene in mente di fare, ma questo purtroppo non basta, sono altre le azione in cui dovremmo impegnarci per promuovere il benessere dell’animale oltre che la sua incolumità e quella degli altri.
Spesso le leggi sono difficili da comprendere a prima vista ma dietro ogni legge vi sono specificità che hanno portato alla sua costituzione ed una di queste parla proprio delle responsabilità che derivano riguardo le azioni del proprio animale domestico. Ma parlando di cani randagi, ovviamente in molti pensano che la questione cambi e che la nostra responsabilità non sussista, una cosa vera, a meno che non ci siamo presi noi cura dell’animale, di fatto assumendocene inconsapevolmente anche la responsabilità delle sue azioni.
Accudire cani randagi, soprattutto se aggressivi e senza microchip, comporta un grosso rischio, visto che eventuali lesioni causate a terzi potrebbero venire imputare a noi. Dare cibo ad un animale e magari ospitarlo nei propri spazi implica l’obbligo di custodia, così come stabilito dalla Corte di Cassazione nella sentenza n° 17145 del 5 aprile 2017. L’uomo in questo caso è stato ritenuto colpevole per la condotta di due cani, responsabili dell’aggressione a due passanti, anche se questi risultavano senza microchip e non registrati come suoi, ma solo per il fatto che l’uomo si prendeva cura di loro.
Dare da mangiare ad un cane randagio implica dunque che lo stiamo prendendo in custodia, seppur temporanea, con tutto ciò che ne consegue. È dunque cruciale essere consapevoli delle proprie responsabilità quando ci si prende cura di un cane, se si vuole davvero aiutare l’animale è perciò fondamentale affidarsi ad associazioni o alla protezione civile, allertandoli e facendo in modo che queste possano mettere in sicurezza il cane e poi procedere con l’iter di affido.
Anche senza volerlo molti di noi si sono presi la responsabilità, aiutando un cane, anche delle azioni di questo, una responsabilità che potrebbe portare implicazioni legali importanti e della quale dovremmo dunque essere ben consapevoli.
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