Rischia di annegare in una vasca per la molitura delle olive: Oliver ora è salvo e cerca casa

Un cane è finito in una vasca per la molitura delle olive, rischiando di affogare: ora Oliver sta bene e cerca una casa e una famiglia adottiva.

In Puglia, in una zona rurale nei pressi di una masseria, la molitura delle olive va avanti ormai da un mese. Dopo la raccolta, alle operazioni di eliminazione delle foglie e lavaggio delle olive eseguite da un solo macchinario, segue la molitura vera e propria. Quando i macchinari sono attivi, il fragore che si genera nel frantoio copre qualsiasi altro rumore. Eppure tra i macchinari in funzione, un uomo è riuscito a sentire i flebili lamenti di un cane. Entrato nel frantoio, l’uomo si è trovato di fronte a una scena mai vista prima: nella vasca contenente l’acqua e lo scarto delle olive un cagnolino stava cercando, con gli ultimi sforzi, di restare a galla.

Oliver cerca una casa: il cagnolino salvato dalla vasca in cui stava annegando ha bisogno di una famiglia

Quanto accaduto è stato raccontato in un post condiviso su Facebook dall’organizzazione non profit che ha preso in cura il cane salvato, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane (account social @Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Aps Ruvo, Bari), e che si occupa di dare una casa a «cuccioli e cani randagi favorendo le adozioni del cuore».

Così si legge nel post condiviso su Facebook dal rifugio pugliese: «Eccolo qui, bello come il sole battezzato Oliver. Cane fortunato, grazie all’ intervento di Cosimo e all’ intervento tempestivo e congiunto della Polizia Municipale e della ASL, oltre che nostri volontari. Questo a dimostrazione che i risultati migliori si ottengono quando c’è sinergia, intesa, tra Enti ed Associazioni! Siamo molto soddisfatti e ringraziamo tutto per la velocità d’azione».

Come raccontato sui social, un uomo, Cosimo, si è accorto della presenza del cagnolino ed è subito intervenuto in suo soccorso. Dopo aver preso una corda ed essere riuscito a raggiungere il cane, l’uomo ha cercato con tutte le sue forze di tirare fuori dalla vasca il quattro zampe. Dopo averlo salvato, Cosimo ha chiamato la Polizia Locale, la ASL e i volontari che gestiscono il canile comunale.

La fondatrice della Lega Nazionale per la Difesa del Cane Aps di Ruvo, Rosa Camerino, ha raccontato a Kodami: «Dobbiamo fare davvero i complimenti a questa persona: tutto da solo ha rischiato anche per se stesso per il salvataggio. Viste le condizioni in cui si trovava lo abbiamo portato subito da Anna di Animalandia, il centro toelettatura che per noi è come una base logistica. Senza di lei davvero non sapremmo come fare. È stato lavato, con la rimozione di tutta la melma oleosa che gli era rimasta addosso. Adesso l’animale è in canile, lo abbiamo chiamato Oliver. Per fortuna si è ripreso e sta bene».

Rosa Camerino spiega che il cagnolino, al quale è stato dato il nome di Olver, «Non deve essere un cane libero perché sembra abbastanza fidelizzato all’uomo. Non è forastico. Abbiamo provato a pubblicare un primo appello per chiedere se qualcuno lo potesse riconoscere. Peraltro non è uno dei cani sotto l’attenzione delle nostre volontarie che fanno il giro pappa in quella zona. Temiamo sia scappato o sia stato abbandonato, o peggio ancora che sia stato deliberatamente buttato lì dentro».

Non si conoscono le ragioni per le quali il quattro zampe sia finito nel frantoio. Potrebbe trattarsi di un incidente, ma potrebbe anche essere stato qualcuno a lanciare il cagnolino nella vasca per la molitura delle olive. Adesso il cucciolo si trova nel canile gestito dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane Aps Ruvo di Bari, al Rifugio LNDC. Rosa Camerino descrive Oliver come «un cane socievole, ha un carattere molto buono e collaborativo. Appena riceveremo l’ok dalla autorità andrà in adozione».

Chiunque fosse interessato all’adozione di Oliver, potrà scrivere una e-mail a canileruvodipuglia@gmail.com. o contattare il numero telefonico 3663641555. Il cagnolino sta aspettando la sua famiglia per sempre pronta a donargli tutto l’affetto che merita. (di Elisabetta Guglielmi)