Vendere un cane all’estero come fare e regolamentazioni

La vendita di cani all’estero è legale, a patto che si seguano regole ferree e precise, talvolta diverse da Paese a Paese. Per chi desidera poter disporre del massimo delle informazioni ecco un’interessante guida che fa luce sulle procedure legali da seguire per cedere la proprietà di un cane. Il processo di esportazione di norma include requisiti quali l’obbligo delle vaccinazioni, la disponibilità di certificazioni sanitarie e della documentazione necessaria per il trasporto internazionale, dettagli che rendono la transazione sicura e conforme alla legge.

La cessione dietro compenso è una procedura lecita

Cedere la proprietà di un cane è perfettamente legale, in Italia così come all’estero, a patto che si rispettino tutta una serie di norme. La compravendita è regolamentata per evitare che si instauri un mercato poco trasparente, teso a sfruttare gli animali da compagnia. Le regole consentono di non mercificare la vendita a danno degli animali.

Tenere un’intera cucciolata può diventare complicato, ecco perché vendere i nuovi arrivati diventa la soluzione perfetta per trovare un padrone che possa prendersene cura, evitando soluzioni spregevoli come la soppressione o l’abbandono.

Vendere un cane all’estero, rispettando appieno le regole, è un’occasione lecita per chi alleva le bestiole, incrementa il mercato, consentendo agli animali domestici di essere accolti in una nuova e amorevole famiglia.

Come procedere nella vendita verso l’estero

Per vendere un cane all’estero non resta che adempiere a tutti gli aspetti burocratici e legali, seguendo con attenzione i procedimenti per non incappare in problemi giuridici, e soprattutto garantendo al quattro zampe il massimo della protezione e il pieno benessere.

Gestire le operazioni di invio, nel pieno rispetto della serenità e salute dell’animale, è altrettanto importante, considerando di spedire un cane da solo in aereo affidandosi a un’agenzia specializzata e sicura.

Nel processo di vendita verso l’estero è importante informarsi sulle regole del Paese di destinazione, perché ogni territorio ha norme prestabilite, talvolta diverse fra loro.

Si tratta di regole che coinvolgono aspetti essenziali quali la vaccinazione, l’obbligo di presentare una specifica documentazione sanitaria, talvolta la necessità di seguire un periodo di quarantena.

Le regole dell’UE e i documenti

In Europa, per citare un esempio, prima della vendita un cane deve essere necessariamente individuato attraverso la presenza di un microchip, impiantato sottopelle, e l’iscrizione all’Anagrafe Regionale Canina.

La libera circolazione e la vendita sono possibili se il cane è stato vaccinato contro la rabbia, e chi lo accompagna deve poter esibire il libretto sanitario dell’animale, aggiornato e completo.

Quasi tutti i paesi europei per regolare la vendita richiedono che chi commercializza il trasferimento di proprietà disponga di una regolare autorizzazione alla compravendita, nel caso importi o esporti le bestiole.

L’ingresso di un cane in altri Paesi

Considerando quale Paese di arrivo il Regno Unito, l’Irlanda, Malta e la Svezia, l’ingresso di un cane è consentito se dispone della vaccinazione contro la rabbia, e del trattamento contro le zecche e l’echinococco. Corretto seguire le regolari tempistiche e le modalità stabilite dai diversi Stati.

Il trasferimento in un Paese extra Ue rende necessario disporre del passaporto, certificato da un veterinario autorizzato, e di una visita dell’animale, che stabilisce lo stato di salute della bestiola.

Il possibile limite della razza

Un altro elemento, che può essere un limite per la compravendita, è la razza. Alcuni Paesi, infatti, hanno messo al bando l’ingresso sul territorio di talune razze, che considerano dotate di temperamento troppo violento e aggressivo, sino a diventare pericolose per l’incolumità pubblica.

Preparazione e verifica dei documenti

La vendita deve essere certificata dalla presenza di tutta una serie di documenti, regolarmente verificati. Obbligatoria per legge la presenza di un certificato sanitario che, per essere valido, deve essere stato predisposto da un veterinario titolato a esercitare. Il documento comprova lo stato di salute del cane, rispondendo alle richieste del paese di destinazione.

In fatto di documentazione non può mancare il certificato di origine, meglio conosciuto come pedigree, emesso da un ente cinofilo riconosciuto. Il certificato stabilisce le origini della bestiola, la razza di appartenenza, l’origine genealogica, i dati dell’allevamento da cui proviene, e quelli del proprietario, confermando autenticità e valore dell’animale.

La vendita e gli aspetti fiscali

La vendita di un cane è soggetta alle imposte. La tassazione italiana, ad esempio, prevede di caricare sui costi l’Iva al 22% perché, di fatto, anche se internazionale si tratta di una regolare operazione di vendita. Quanto alle norme fiscali da seguire è utile chiedere il consiglio di un esperto come il commercialista, per verificare a quali obblighi si deve sottostare.