Tutta l’attenzione mondiale è giustamente rivolta alla crisi dei rifugiati Ucraini, essendo questa, quella in più rapida crescita in assoluto dalla Seconda Grande Guerra.
Le persone che fuggono da una situazione devastante, umanamente e mentalmente, si ritrovano anche a fare scelte drastiche, su cosa portare con se e cosa lasciare in balia degli eventi.
E questo include anche la sorte dei loro amati animali domestici.
“La devastazione causata da alcuni di questi attacchi missilistici, l’ambiente aperto pieno di vetro, cemento e metallo, è pericoloso per le persone ma anche per gli animali“, ha dichiarato James Sawyer, direttore britannico dell’International Fund for Animal Welfare (IFAW). (fonte bbc)
Ecco perché i volontari sono impegnati quotidianamente a recuperare i cani e portarli in salvo attraverso il confine con la Polonia.
“Le forniture locali si stanno esaurendo, uno dei due rifugi per animali che sosteniamo è stato danneggiato dalle granate“, aggiunge.
James dice che è “troppo rischioso mettere gli stivali sul terreno“(riferendosi ovviamente alle mine che si trovano ovunque, ai detriti e non meno ai bombardamenti che continuano incessanti), quindi l’IFAW si sta concentrando sul miglior supporto possibile a distanza. Il team ha fornito aiuti di emergenza al personale che ha segnalato una situazione disastrosa con 1.100 cani affidati alle loro cure.
Ma rimanere a occuparsi degli animali è ovviamente troppo pericoloso. Nei rifugi, il personale dice di avere troppa paura di accendere un fuoco, perché è facile attirare l’attenzione del nemico.
Problematiche se ne trovano anche al confine, quando si tenta di evacuare gli animali, per via delle regole inerenti i microchip e la vaccinazione degli stessi.
A tal proposito potete leggere la decisione controversa della Gran Bretagna
Anche la PETA Germania, si è posta al confine poter poter dare un supporto veterinario ed aiutare in qualche modo, ad evacuare gli animali. tanti si stanno mobilitando, ma le difficoltà permangono ed aumentano.
Come IFAW, il gruppo sta collaborando con organizzazioni partner della vicina Romania, che sono riuscite a entrare in Ucraina per salvare gli animali abbandonati, oltre a offrire vaccinazioni a cani e gatti.
Molti animali restano dunque sul territorio e non si può fare altro che cercare di aiutare come si può, ricordando che gli esseri viventi, hanno tutti pari dignità.
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