A Fornello, una località nei pressi di Valeggio, un pirata delle strada ha investito un cane mentre andava a tutta velocità, per poi darsi alla fuga.
La sicurezza sulle strade non riguarda solo gli esseri umani. Purtroppo, nel nostro paese, e non solo, i casi di incidenti tra automobili e pedoni sono frequenti.
Si verificano specialmente nelle zone abitate, dove di regola, le macchine dovrebbero andare a bassa velocità. Non tutti però rispettano le regole e spesso gli incidenti finiscono in tragedia.
Troppe sono le persone che ci rimettono la vita o in alcuni casi riportano lesioni anche molto gravi. La situazione è aggravata anche quando gli automobilisti scappano senza prestare alcun soccorso.
Tuttavia, questa problematica riguarda anche i nostri amici animali che vengono investiti senza alcuna pietà. E anche in questi casi molto spesso chi compie questo ignobile atto poi fugge via.
È il caso del maltese che purtroppo si è trovato protagonista di un ennesimo caso di un pirata della strada.
Vediamo come sono le condizioni del maltese investito da un pirata della strada a Fornello
Il cane investito da una macchina grigia in località Fornello, a Valeggio è fuori pericolo. Però purtroppo ha perso l’uso delle zampe posteriori e dovrà muoversi grazie ad un carrellino.
Il tutto è successo il 9 luglio alle 10:30 circa. La signora Livia Canobbio stava uscendo insieme al suo maltese, Tombolo, dal garage. Il cane però è uscito prima di lei e quello che la signora ha sentito è stato un forte rumore e poi i latrati disperati del povero cagnolino.
L’auto che l’ha investito è prontamente ripartita lasciando il cane investito, senza scrupoli. La signora Canobbio grazie all’aiuto di un’altra donna che si era fermata per dare soccorso, è riuscita a recuperare il povero Tombolo.
In seguito con suo marito, Gabriele Valbusa, hanno portato il povero cagnolino dal veterinario a Valeggio e poi in una clinica a Verona. Purtroppo, entrambi hanno confermato che il cane aveva danni alla colonna vertebrale.
Silvia Valbusa, la figlia quarantaseienne dei due coniugi, ha detto che “A quel punto ci si presentavano davanti due strade”. E continua affermando che le possibilità erano o quella di “salutarlo subito mentre l’altra, che abbiamo deciso di percorrere per il bene che vogliamo al cane di famiglia, era quella di sentire il parere di un neurochirurgo per tentare un’operazione”.
La famiglia è andata alla clinica veterinaria di Thiene che gli ha prospettato le stesse opzioni. Così hanno deciso di operare Tombolo e a cui sono state impiantate delle viti.
Silvia Valbusa ha detto di aver ricevuto tanta solidarietà “Ho ricevuto tanti messaggi da tutta Italia e anche dall’estero, con molti consigli pratici su come aiutare un cane che già aveva un problema congenito e adesso, per il trauma, è incontinente. Ora stiamo cominciando la fisioterapia ma il cane non potrà più camminare e avrà bisogno di un carrellino”.
Poi ha concluso affermando che “Certo i proprietari devono sempre badare al proprio cane, ma mi chiedo come abbia fatto l’investitore a travolgere Tombolo, vedendo anche una persona anziana coinvolta (mia mamma è ancora scioccata) e andarsene. Purtroppo” e ancora “al Fornello tanta gente corre, nonostante i limiti indicati su numerosi segnali, ma ci sono anche persone come la signora sconosciuta che s’è fermata e che vorremmo ringraziare”.
È difficile avere un risarcimento se il cane non è tenuto al guinzaglio, ma vi è giustamente l’obbligo di fermarsi e soccorrere l’animale. Proprio come per gli esseri umani. Fare il contrario non solo è immorale, ma è anche un reato.