Il cane di quartiere: cos’è e perché può essere così importante per le città

Sono sempre di più i cani randagi che vengono presi a cuore e adottati dagli abitanti di determinate città: ecco perché è una grande vittoria

Il randagismo è, purtroppo, una piaga sociale molto diffusa nel nostro Paese, in particolare nei territori meridionali: secondo i dati del Ministero della Salute, risalenti al 2020, ci sono stati complessivamente ben 76.192 ingressi in canili sanitari42.665 in canili rifugio e 42.360 adozioni di cani randagi. Il fenomeno, però, in alcune località è stato interpretato in modo decisamente sorprendente…

cane di quartiere
Ecco perché il cane di quartiere è così importante per le città (news.cani.it)

I randagi sono ancora troppi in Italia: ogni anni, infatti, sono tra i 5 e 700 mila i cani abbandonati in campagne e in città. In tantissime Regioni, però, questi pelosetti privi di padrone vengono presi a cuore dagli abitanti di intere località, tanto da essere definiti veri e propri cani di quartiere.

E infatti, il fenomeno si è diffuso così a macchia d’olio che dal 2001 questa figura è stata ufficialmente riconosciuta da una circolare del Ministero della Salute ma solo a determinate condizioni: che il cane sia sano (vaccinato e sterilizzato), microchippato e iscritto all’anagrafe canina e con il riconoscimento di una persona responsabile.

Sarà compito di quest’ultima e della comunità di riferimento garantire al cane cibo acqua e riparo durante le giornate più fredde, mentre le spese mediche sono a carico del servizio sanitario locale.

Cos’è un cane di quartiere? La storia di Henry

Numerosi sono ormai i cani di quartiere in diverse zone dell’Italia. Uno dei più noti e riconosciuti sul territorio era Henry, dolcissimo pastore maremmano di Bari, scomparso lo scorso luglio. Al rione San Girolamo, dove Henry era solito trascorrere,  tutti lo conoscevano e provvedevano a quanto necessario per la sua vita quotidiana…

 

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Il cucciolone scorrazzava per il quartiere pugliese sommerso di attenzioni, amore e coccole: grandi e piccini, infatti, quando lo incontravano, si fermavano un po’ a salutarlo, cosicché non gli mancasse mai la compagnia.

Già all’età di nove anni, il pelosetto non passò un buon momento in quanto, per l’eccessivo cibo ricevuto, era molto ingrassato, al punto di ricadere nell’obesità. Fortunatamente, però, la situazione è rientrata presto grazie alle cure della sua veterinaria e alla raccolta fondi per sterilizzazione e registrazione con microchip all’Asl.

Qualche anno dopo però, Henry è venuto a mancare e lo stesso Antonio De Caro, sindaco di Bari, ha deciso di commemoralo e celebrarne il valore con un significativo post Instagram. Ecco le sue parole:

“Sul lungomare di San Girolamo, lì dove il cane Henry aveva scelto di vivere, una pietra d’inciampo ricorderà il suo nome. Così come facciamo quando qualcuno diventa importante per una comunità. In questo modo vogliamo rendere omaggio alla volontà e all’affetto dei residenti della zona nei confronti di questo cane che a modo suo si è preso cura del quartiere”.

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