Questa popolazione può definirsi soggiogata dai gatti. Ecco quanto spendono per loro

C’è un Paese al mondo che è quasi ostaggio dei gatti, almeno stando a vedere la loro numerosità e a quanto ammontano le spese per i mici.

Un dato veramente spropositato, che dimostra che per questa nazione i gatti rappresentano un punto fondamentale della propria cultura.

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I gatti hanno preso quasi possesso di un intero Paese

Di quale Paese parliamo? Quali sono i numeri che contraddistinguono questo incredibile fenomeno popolare?

Un Paese conquistato dai gatti

Il Paese a cui ci riferiamo è il Giappone e, forse, i più appassionati di cultura e società nipponica lo avevano già capito, tanto che nella nazione è stato coniato un termine – nekonomics – per riferirsi all’economia che gira intorno ai felini domestici.

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La Nekonomics è un giro d’affari di svariati miliardi di euro…

Ad ogni modo, anche se la dedizione dei giapponesi nei confronti dei gatti è sempre stata forte, negli anni si è assistito a una vera e propria accelerazione.

Tutto sembra essere partito con la pandemia da Covid-19, che ha alimentato una tendenza già di per sé piuttosto presente, aumentando il numero di gatti censiti: nel 2021 il Giappone vantava oltre 9 milioni di gatti, contro i 7,1 milioni di cani.

Quanto spendono i giapponesi per i gatti

Il dato più sorprendente non è però questo, anche se molti rilevante (peraltro, in continua crescita, contro il calo del numero di cani).

A stupire è soprattutto l’ammontare che i giapponesi spendono ogni anno per i gatti, con una recente ricerca condotta dall’Università del Kansai che ha quantificato in circa 750 euro l’onere per la cura e l’accudimento di ogni gatto nella nazione, alimentando così un business che ogni anno vale almeno 6,5 miliardi di euro.

Non solo. Il dato è, evidentemente, parziale. Alle spese di cui sopra vanno ad esempio aggiunte quelle veterinarie, e tutto il business legato direttamente o indirettamente ai mici, come ad esempio i gadget, i libri, la frequenza dei cat café, le gite turistiche e così via.

Ci sono poi alcuni posti che hanno fatto dei gatti il vero simbolo del loro sviluppo. Nelle isole di Aoshimae e Tashirojima, per esempio, la concentrazione dei felini è così elevata che c’è un fervente flusso di turisti che si recano qui solo per fotografare e toccare i gatti.

Insomma, in Giappone i gatti non sono solamente amati, ma riescono ad alimentare un business economico di diversi miliardi di euro (centinaia di miliardi di yen) ogni anno, a conferma dell’irrinunciabilità dei mici nelle abitudini e nelle preferenze del Paese asiatico…

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