Il mondo delle professioni si è da tempo aperto agli animali e, da quanto si legge negli ultimi giorni, a farlo è anche quello accademico.
Un accordo sottoscritto nella sede di Lodi dell’Università Statale, dopo due anni di sperimentazione, permetterà di dare il benvenuto ai cani dei dipendenti della facoltà di Veterinaria.
Come funziona questa novità?
Stando al contenuto dell’intesa, gli amici a quattro zampe potranno ora entrare all’interno della sede dell’ateneo, a condizione che siano di proprietà dei dipendenti che operano nella struttura, che siano puliti, spazzolati, assicurati, vaccinati e chiusi a chiave nell’ufficio nel caso in cui il padrone sia costretto ad allontanarsi temporaneamente dal locale.
In aggiunta a ciò, affinché i cani possano entrare a pieno titolo all’interno dello staff dell’ufficio è opportuno che gli animali partecipino – in compagnia del loro padrone – a un corso di educazione e di comportamento.
Infine, altro elemento ritenuto particolarmente importante, è opportuno che il cane non disturbi gli altri dipendenti e i frequentatori della facoltà. A proposito di ciò, il via libera per l’ingresso del cane nell’ufficio dovrà essere accordato da tutti i colleghi di scrivania, con una votazione all’unanimità.
Ad ogni modo, la presenza canina (che andrà segnalata con un cartello appeso fuori dalla porta dell’ufficio) incontrerà pur sempre qualche vincolo.
In particolare, i cani non potranno comunque entrare in mense, aule, laboratori: in tutti questi casi, infatti, il cane non potrà presenziare alle attività del suo padrone, con la conseguenza che in tali frangenti dovrà rimanere all’interno del proprio ufficio.
In aggiunta a ciò, si tenga conto che l’intesa riguarda esclusivamente i cani dei dipendenti e non quelli degli studenti. Pertanto, per gli studenti non c’è la possibilità effettiva di portare i propri amici a quattro zampe all’interno dell’Università, tranne i casi eccezionali già riconosciute dalla legge, come i cani utili per fronteggiare le condizioni di disabilità o, ancora, in caso di situazioni complicate legate alla gestione dell’animale, per cui l’Università valuterà caso per caso.
Insomma, si tratta di un interessante passo in avanti che conferma la crescente attenzione nei confronti dei nostri amici a quattro zampe. Appena pochi giorni fa ci soffermammo sul fatto che una nota multinazionale con sede in Italia avesse ufficialmente aperto una pet room, una stanza in cui far trascorrere un po’ di tempo libero in serenità al cane, soddisfacendo in questo modo le esigenze dei proprietari dipendenti.
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