Gli anchilostomi sono uno dei parassiti più comuni che affliggono il mondo degli animali da compagnia: usano le loro bocche – simili a uncini – per agganciarsi all’intestino dell’animale, dove si nutrono di fluidi tissutali e sangue. Gli animali infetti possono subire una drastica perdita di peso e manifestare feci sanguinolente, anemia e letargia, oltre ad altri problemi.
Ebbene, la brutta notizia è che, secondo una nuova ricerca dell’Università della Georgia, ora questi parassiti sono diventati resistenti ai farmaci utilizzati per il loro trattamento.
Attualmente, i veterinari si affidano a tre principali tipi di farmaci per uccidere gli anchilostomi e i risultati dell’analisi clinica dimostrano come i parassiti stiano diventando resistenti a tutte queste forme.
Dopo aver analizzato campioni fecali provenienti da canili per l’adozione di levrieri, da tre studi veterinari che lavorano con gruppi di adozione e da un canile da corsa attivo, i ricercatori hanno dunque scoperto che questi parassiti erano altamente prevalenti nella razza. Quattro levrieri su cinque sono risultati positivi all’anchilostoma e anche quelli che sono risultati negativi sono probabilmente infetti, ha dichiarato Ray Kaplan, autore dello studio ed ex professore di parassitologia veterinaria all’UGA.
Gli anchilostomi possono infatti talvolta nascondersi nei tessuti, dove non si riprodurranno e non spargeranno uova fino a quando l’infezione non peggiorerà e si diffonderà nell’intestino del cane.
Tuttavia, la cosa forse più allarmante è che il team ha notato che i cani presentavano ancora alti livelli di infezione da anchilostomi anche dopo essere stati trattati.
Lo studio in esame manifesta la prima dimostrazione al mondo di una diffusa resistenza multipla ai farmaci in un parassita del cane.