Lasciare l’eredità al proprio cane può sembrare una scelta eccentrica ma, a ben vedere, è qualcosa più comune di quanto si immagini.
Recenti ricerche hanno peraltro dimostrato come la pandemia abbia avuto un impatto differente sulle varie generazioni per quanto riguarda la stesura del testamento e l’individuazione dei beneficiari.
Per esempio, circa il 22% degli intervistati più giovani, di età compresa tra i 16 e i 24 anni, ritiene che le proprie scelte di redazione dei testamenti siano cambiate dopo la pandemia, per il dato più alto tra tutti i gruppi di età. Di contro, il 30% delle persone di età superiore ai 55 anni è fortemente in disaccordo con questa affermazione.
Come risultato di questo cambiamento di prospettiva, più della metà (52%) degli intervistati tra i 16 e i 24 anni che hanno un testamento, dichiarano di aver aggiornato il proprio documento nell’ultimo anno.
Tra coloro che hanno aggiornato il proprio testamento, il 18% dei giovani tra i 16 e i 24 anni ha dichiarato di averlo fatto dopo essersi ammalato di Covid-19, un evento che ha evidentemente impattato sulla propria visione di futuro.
Le ragioni del testamento e le scelte per gli animali domestici
Per quanto poi concerne le motivazioni che stanno inducendo sempre più persone a redigere un testamento, la ricerca svela che le cause più ricorrenti sono:
- assicurarsi che il proprio patrimonio sia correttamente lasciato ai beneficiari graditi (47%)
- assicurarsi che la propria famiglia sia mantenuta economicamente (43%)
- stabilire chi gestirà i propri business (32%)
- stabilire chi si occuperà dei figli (18%).
Tuttavia, c’è una notizia che non passerà inosservata agli amanti degli animali: l’indagine ha infatti rivelato che sempre più persone intendono lasciare i propri beni ai propri animali domestici!
Di fatti, il 15% degli intervistati di età compresa tra i 16 e i 24 anni ha dichiarato di aver utilizzato il proprio testamento per lasciare parte del proprio patrimonio ai propri amici pelosi, con il dato più alto di ogni altra fascia d’età.