Carne cruda: solo una pratica barbara?

Molte persone sono abituate a nutrire i cani con carne cruda. Ma è davvero una buona idea? O, di contro, è una pratica pericolosa per la loro salute?

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Dare carne cruda al cane fa bene o fa male?

La domanda è rimbalzata insistentemente nelle ultime ore perché gli studiosi dell’Università di Bristol hanno pubblicato un’analisi che cerca di rispondere proprio a tale quesito. Evidentemente, la risposta che hanno ottenuto non è piaciuta a molti proprietari che, di fatti, hanno iniziato ad avere qualche perplessità sul riscontro dell’istituto.

D’altronde, l’alimentazione dei cani con carne cruda ha guadagnato crescente popolarità negli ultimi anni e molti proprietari la considerano l’opzione più naturale rispetto al tradizionale cibo cotto.

Gli effetti sulla salute di cani e uomini

Anche se l’alimentazione con carne cruda risulta essere piuttosto diffusa, non significa che sia necessariamente una scelta bonaria. Anzi, l’alimentazione a base di carne cruda può comportare molti problemi per la salute del cane e dei proprietari umani, soprattutto se il cibo è stato preparato in casa.

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Gli effetti della carne cruda sul cane e sull’uomo

La ricerca condotta dagli scienziati dell’Università di Bristol, infatti, sostiene che la carne cruda contiene batteri resistenti ai farmaci e può alimentare superbatteri incredibilmente nocivi, che i cani sarebbero in grado di espellere nelle feci.

In particolare, l’autore principale dello studio, il professor Matthew Avison, ha ricordato come ad essere protagonista pericoloso di questo rischio sia l’E. coli, un batterio molto diffuso nell’intestino di tutti gli esseri umani e degli animali, ma causa comune di molte malattie, tra cui le infezioni del tratto urinario, o ancora la sepsi, se si diffonde in altre parti del corpo.

Considerato che la carne cruda può agevolare la circolazione di tale batterio, il consiglio dei ricercatori è certamente quello di evitare l’utilizzo di tale alimento contribuendo in tal modo a frenare la diffusione dell’E. coli e di altri batteri resistenti agli antibiotici.

Insomma, molto meglio ricorrere a cibi che hanno subito un processo di lavorazione e di cottura genuino.

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