Un eroe di guerra parla della volta in cui la regina Elisabetta II curò il suo trauma grazie ai Corgi.
La regina Elisabetta II è morta l’8 settembre all’età di 96 anni circondata dalla sua famiglia nel castello di Balmoral, in Scozia.
La regina era una nota per il suo amore per i cani e amava i Corgi più di ogni altra razza. Al momento della sua morte, possedeva due Corgi, un Dorgi e due Cocker spaniel.
Ma come è nato questo amore per i Corgi? Fin da piccola, quando suo padre, Re Giorgio VI, le regalò uno di questi cani per il suo diciottesimo compleanno. Il nome di questa cagnolina era Susan.
La regina l’amava molto e, infatti, tutti i suoi futuri Corgi erano proprio discendenti di Susan. Possedeva più di 30 discendenti di Susan, e ben 14 generazioni di Corgi.
Vista la sua passione per questa razza ne ha anche introdotta un’altra, il Dorgi, ovvero un mix tra un bassotto e, appunto, un Corgi.
Eroe di guerra aiutato dalla Regina Elisabetta II grazie ai suoi cani
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E ora veniamo al racconto dell’eroe di guerra che in un video ha raccontato di come la Regina Elisabetta abbia usato i Corgi per curare il suo trauma.
Stiamo parlando del dottor David Nott, un medico di guerra in prima linea che proprio dalla regina nel 2012 è stato insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico (OBE) per il suo lavoro di assistenza medica in zone di conflitto e catastrofe come Bosnia, Afghanistan, Sierra Leone, Palestina, Nepal e Ucraina, tra le altre.
È stato anche un volontario per organizzazioni come Medici Senza Frontiere, il Comitato Internazionale della Croce Rossa e Syria Relief. Ha raccolto ingenti somme di denaro per cause benefiche.
Il dottor Nott è un chirurgo vascolare e traumatologo al St Mary’s Hospital e si occupa di chirurgia oncologica al Royal Marsden Hospital, a Londra.
Ha anche fondato la David Nott Foundation, per occuparsi della formazione di medici di guerra in chirurgia d’urgenza.
Nott nel video ha parlato di quando incontrò la regina e dell’idea geniale che lei ebbe per aiutarlo a guarire il suo trauma dopo il ritorno dalla Siria.
Il dottor ha detto che mentre parlava con la regina lei gli chiese del periodo trascorso ad Aleppo, così all’uomo iniziò a tremare il labbro inferiore.
Ma la monarca è riuscita a intervenire in suo aiuto. E come? Tramite i suoi amati cani, gli ha presentato i suoi Corgi per rallegrare il medico.
Infatti, la regina mise la sua mano su quella del dottore e poi sussurrò qualcosa ai suoi cortigiani che tornarono prontamente con sei Corgi che corsero nella stanza.
Nott ha detto che “Correvano per tutta la stanza e abbaiavano e gridavano, e due o tre di loro sono andati sotto le sue gambe”.
Si misero un po’ a parlare dei cagnolini e poi uno dei cortigiani portò dei biscotti per cani, la regina ne spezzò uno in due e ne diede una metà al medico.
Trascorsero 20 minuti ad accarezzare e giocare con i cani e poi la Regina Elisabetta II gli disse: “È molto meglio che parlare, no?”.
I cani riescono ad aiutare le persone in difficoltà in molti casi, sono degli esseri speciale e la regina lo sapeva.