Negli Stati Uniti il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive ha fatto il punto sulla diffusione del vaiolo delle scimmie e sul possibile contagio tra i cani.
In particolare, il Centro ha avvertito le persone infette dalla malattia di stare lontane dagli animali domestici, poiché questi potrebbero rischiare di contrarre il virus.
Si tratta di un’allerta che oramai sta trovando crescente diffusione a livello globale, e per una ragione ben precisa: qualche giorno fa uno studio francese, pubblicato sulla rivista medica Lancet, ha dimostrato che un levriero avrebbe contratto il virus del vaiolo delle scimmie, rompendo così un tabù, considerato che fino a poco fa si pensava che la malattia potesse rimanere confinata agli esseri umani.
In particolar modo, il cane contagiato apparterrebbe a una coppia che ha dichiarato di dormire con l’animale. La coppia, omosessuale, avrebbe anche ammesso di aver avuto rapporti sessuali con altri partner e di ritrovarsi quasi contemporaneamente alle prese con lesioni e altri sintomi che poi sono stati diagnosticati essere parte integrante del quadro clinico del vaiolo delle scimmie.
Anche gli animali alle prese con il vaiolo delle scimmie
Sebbene non sia certo di consolazione, i cani non sono certo gli unici animali ad esser stati affetti dal vaiolo delle scimmie, visto che le infezioni sono state riscontrate anche nei roditori e in altri animali selvatici, i quali possono peraltro diffondere il virus all’uomo.
Tuttavia, gli autori hanno rilevato che questa è la prima segnalazione di infezione da vaiolo delle scimmie in un animale domestico come un cane o un gatto, aprendo nuovi scenari di diffusione della malattia.
Il Centro per il controllo delle malattie negli USA ha invitato i proprietari di animali domestici che entrano in stretto contatto con una persona sintomatica a tenere in casa i pet, lontani da altri animali e da altre persone, per 21 giorni dopo il contatto più recente.