Una nuova legge permetterà ai veterinari di somministrare la cannabis agli animali domestici. Una novità che è naturalmente legata ad alcune ipotesi particolari, ma che sembra abbattere un nuovo tabù.
Prima di comprendere in quali casi sarà possibile adottare un simile ricorso, è bene ricordare che non stiamo parlando certamente dell’Italia, bensì della California, dove una nuova legge firmata pochi giorni fa dal governatore Gavin Newsom autorizzerà i veterinari a raccomandare la cannabis senza timore di andare incontro a delle sanzioni.
La legge permetterà dunque ai veterinari di somministrare cannabis su un paziente non umano per permettere ai pet di usufruire dei potenziali effetti terapeutici di questa sostanza, già riconosciuti sugli esseri umani e ben sperimentati anche tra gli animali.
Cosa cambia per i veterinari
La legge prevede che dal 1° gennaio 2023 i veterinari californiani potranno raccomandare la cannabis all’interno del proprio quadro di interventi. Non solo: la legge prevede anche che il Veterinary Medical Board (VMB) adotti linee guida per la raccomandazione della cannabis sugli animali domestici entro il gennaio 2024.
Ciò premesso, la legge indica anche che il Department of Cannabis Control dovrà adottare specifici regolamenti per gli standard dei prodotti a base di cannabis per animali entro il 1° luglio 2025. Pertanto, fino a quando questi regolamenti non saranno in vigore, i prodotti a base di cannabis per animali non potranno essere venduti o commercializzati.
In ogni caso, anche se le novità sono protratte nel tempo, quel che appare evidente è il notevole passo in avanti compiuto dalle autorità locali per rendere disponibili i prodotti di cannabis per animali sicuri ai proprietari di animali domestici che – altrimenti – sarebbero costretti a dare ai loro animali prodotti di cannabis destinati all’uso umano o ancora peggio rivolgersi al mercato illegale.
Con tali cambiamenti, i veterinari potranno invece raccomandare prodotti a base di cannabis sicuri e regolamentati per i loro pazienti animali, in modo tale che gli animali possano vivere una vita più sana e confortevole anche in caso di patologie particolarmente dolorose.