Il sacrificio di Laika, a quanto pare, non ha insegnato nulla: in vista nuovi esperimenti nello spazio e, purtroppo, nuovi animali come cavie
La storia della piccola Laika non potrà mai essere dimenticata: questa piccola meticcia è nota proprio a tutti in quanto, suo malgrado, è diventata una vera e propria eroina. La sua vicenda non si è conclusa nel migliore dei modi e, a quanto pare, non è valsa neanche da esempio per gli esperimenti scientifici da lì al futuro…
Per chi avesse dimenticato i dettagli, la piccola Laika fu imbarcata nello spazio in data 3 novembre 1957 a bordo della capsula sovietica Sputnik 2. La sua sorte, però, era segnata già dalla partenza.
La navicella, infatti, per quanto fosse supportata per mantenerla in vita, non prevedeva il rientro. Inoltre, erano stati inseriti sensori che rilevassero segnali vitali come respiro o pressione sanguigna.
Per sette giorni ricevettero notizie dalla capsula, poi silenzio. Fece ritorno ben 5 mesi più tardi, completamente distrutta per via dell’assenza di scudo termico. Un sacrificio che, oggi, molti considerano all’altezza di quello di tanti cosmonauti morti, come lei, nello spazio.
Ecco chi saranno i prossimi a visitare lo spazio
Purtroppo la storia di Laika non ha insegnato molto, soprattutto se ci spostiamo verso alcune zone della Cina, dove sono previste nuove visite nello spazio mediante navicelle con a bordo animali. A poter pagarne le spese stavolta, però, non saranno cani e gatti…
Secondo le indiscrezioni di India Today e South China Morning Post, pare che i prossimi animali a far visita allo spazio saranno scimmie e ratti.
Questi ultimi sono da sempre annoverati (tristemente) come cavie da laboratorio, quindi sono stati privilegiati nella scelta. Per quanto concerne le scimmie, invece, è stato optato per dei macachi, specie molto simile all’uomo.
A spiegare le motivazioni per cui sono stati scelti animali di questo tipo è Zhang Lu, ricercatore presso l’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino. Le scimmie, in particolare, potrebbero contribuire a comprendere le fasi di crescita e riproduzione nello spazio.
Qui, infatti, la gravità è assente dunque si è riscontrato come l’organismo reagisca in modo completamente diverso rispetto che sulla Terra. In particolare, da alcuni esperimenti passati, si è riscontrato una crescita anomala dell’apparato genitale maschile.
Insomma, tante evidenze e progressi sono stati raggiunti: ma vale veramente la pena far sacrificare così tanti animali? Possibile che non possa esistere una soluzione alternativa?
Che ne pensate?