Dopo il Covid 19, arriva l’influenza del cammello: ecco tutto quello che devi assolutamente sapere, dalla sintomatologia alla cura
Non c’è proprio pace: dopo il Coronavirus che, tutt’oggi, continua ad essere una minaccia per la salute di tutti noi, pare ci si debba iniziare a preoccupare di una nuova, preoccupante patologia. A lanciare l’allarme è l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA), che ha segnalato ai medici di prestare seria attenzione a tutti i pazienti con difficoltà respiratorie molto accentuate…
La malattia è nota comunemente come “influenza del cammello” e il motivo è abbastanza intuibile: il veicolo principale di trasmissione è proprio questo dolce e buffo animale. I primi infetti, infatti, hanno contratto il virus a seguito di contatti con cammelli portatori, mangiandone la carne o bevendone il latte.
Dopodiché, è bastato avere contatti con una persona infetta per svilupparla e, dati gli ultimi eventi, c’è molta più probabilità che questa influenza possa espandersi con maggiore facilità dal Medio Oriente, a cui è momentaneamente confinata, a tutto il resto del mondo.
Il fattore scatenante? Verosimilmente, il rientro nei Paesi d’origine dei vari tifosi dal Qatar, dove si stanno svolgendo gli attuali Campionati del mondo di calcio. Facilmente, infatti, qualcuno potrebbe aver avuto contatti con persone infette o cammelli portatori…
Influenza del cammello: ecco di cosa si tratta
Ma cos’è effettivamente questa sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus o MERS, detta, più semplicemente, influenza del cammello? Si tratta di una patologia provocata dal betacoronavirus, appartenente alla famiglia del SARS-CoV-2 e del SARS-CoV, da cui ha avuto origine la pandemia ormai in corso nel mondo da diversi anni…
Qual è la sintomatologia di questa malattia? Indubbiamente quanto siamo stati abituati a vedere in questi anni col Covid-19: parliamo dunque di febbre, tosse, difficoltà respiratorie, ma talvolta anche problemi gastrointestinali e diarrea.
Nei casi più gravi, si può incorre in sindrome di stress respiratorio acuto (ARDS), insufficienza renale, viremia e altre complicazioni potenzialmente fatali. Parliamo, ancora una volta, di un quadro clinico tendenzialmente simile a quello dei malati di Covid 19 nei casi più critici.
Nonostante sia stata data un’allerta generale, è stato comunque chiarito che questa malattia, di base, è abbastanza rara, quindi al momento non troppo preoccupante. Se, però, dovesse diffondersi, bisognerà davvero fare molta attenzione
Secondo i dati riportati da Fanpage, infatti, sono stati rilevati circa 2.600 casi, per lo più concentrati nei Paesi mediorientali. In tutto però, ben 935 sono stati fatali: alla luce di un tasso di mortalità del 36%, il virus risulterebbe potenzialmente più preoccupante anche del Covid 19.