Appartieni a quella categoria di persone che pensa di assomigliare al proprio Fido? Alcuni studi hanno confermato tale ipotesi, ecco come
Quante volte ti sarà capitato di vedere un’accoppiata pet-padrone e pensare: “Incredibile, si assomigliano!”? Ormai anche sul web girano da tanto tempo scatti di persone con i propri animali domestici per sottolineare come, in moltissimi casi, la somiglianza possa essere a dir poco impressionate. Pare che questa tendenza abbia una ragione profonda: te ne parliamo scorrendo in basso…
Non serve però andare troppo lontano per notare i piccoli dettagli: anche numerosi vip, nel postare immagini della loro quotidianità in compagnia dei loro amici pelosi, hanno scatenato i commenti del web (senza volerlo) in merito a plausibili somiglianze tra loro (troverai un esempio qui).
La scienza raramente lascia passare inosservate anche solo delle piccole osservazioni e ha deciso di andare più a fondo. Conducendo, dunque, diverse prove ed esperimenti, alcuni gruppi di ricerca sono arrivati ad una chiara conclusione: molto spesso la somiglianza sussiste ed un dettaglio in particolare la rivelerebbe appieno.
Ti spieghiamo di più scorrendo in basso…
La verità sarebbe emersa in Giappone, a seguito di un esperimento del Dottor Sadahiko Nakajima, psicologo della Kwansei Gakuin University. Ebbene, a rivelare la somiglianza effettiva tra un animale e il suo umano sarebbero proprio gli occhi. Ma come ha fatto il Dottore ad arrivare a questa conclusione? Te lo riveliamo dopo l’immagine…
Nakajima ha pensato di coinvolgere ben 500 studenti in questo esperimento, mostrando loro 40 scatti tra cani (di varie razze) ed esseri umani, tutti inquadrati dalle spalle in su e su sfondo bianco.
Di queste immagini, 20 rappresentavano il cane e il proprio padrone, nell’altra metà, invece, erano stati accostati casualmente. Lo scopo della prova era individuare proprio quali fossero le coppie legate e quelle randomiche e indovina un po’? I campioni hanno indovinato nell’80% dei casi.
Posto ciò, lo psicologo è voluto andare più a fondo e scoprire quale dettaglio rendesse chiara la somiglianza. Il successivo step, dunque, è stato oscurare un po’ per volta alcune parti delle foto (bocca, occhi, naso e via dicendo) sia per il cane che per il padrone.
È emerso così che, quando sono stati coperti gli occhi, le risposte corrette sono calate drasticamente: mostrando, invece, le immagini degli occhi di cani e padroni scoperti, i campioni hanno indovinato nel 74% dei casi.
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