Vuoi portare Fido in montagna ma non sai come comportarti? Ecco cosa dovresti fare per non incorrere in una salata sanzione
Fare attività con il proprio cane è, da sempre, il modo migliore per trascorrere tempo di qualità insieme ma non solo. Fido, infatti, adora l’aria aperta e scoprire territori nuovi potrebbe farlo sentire gratificato: le escursioni in montagna, ad esempio, potrebbero essere un’ ottima idea per renderlo felice…
Quando si provano esperienze nuove, soprattutto lontane dai luoghi abitualmente frequentati, bisogna sempre fare estrema attenzione alle regole che vigono in un determinato ambiente.
Le escursioni in montagna, infatti, sono un ottimo spunto per trascorrere tempo con Fido, tuttavia, è sempre bene sapere come comportarsi per non arrecare disturbo (o potenziali danni) al prossimo e così incorrere in una multa salatissima.
Ecco, dunque, cosa tenere a mente se decidi di portare il tuo cane in montagna…
Vuoi portare il tuo pet in montagna Ricorda sempre queste regole
La disciplina che regola questo tipo di attività è presente in modo abbastanza frammentario nel nostro sistema giuridico, tuttavia, si può giungere a delle generali regola di condotta seguendo queste quattro fondamentali indicazioni. Te ne parliamo nel dettaglio scorrendo in basso…
- Ordinanza Martini del 2013, ideata dal Ministero della Salute per tutelare l’incolumità pubblica dalle aggressione dei cani. L’ordinanza chiarisce un punto fondamentale, ovvero che il padrone di un cane è sempre responsabile del suo controllo e della sua conduzione. Inoltre, stabilisce che Fido dovrà essere sempre condotto con un guinzaglio di lunghezza massima a 1,5 metri e avere sempre con sé quanto necessario per pulire e raccogliere le deiezioni. Vien da sé che queste regole siano da applicare anche in montagna, soprattutto in territori aperti al pubblico.
- Regolamenti dei singoli Comuni in materia. Ebbene sì, quando ci si reca in montagna è bene verificare che il territorio in questione non abbia stilato delle normative ad hoc, a cui ti dovrai quindi attenere. Se non fosse presente nulla in merito, si dovrà far riferimento all’Ordinanza Martini e alle altre normative presenti in materia.
- Normativa nelle aree protette. Si tratta di regole stabilite a tutela della fauna selvatica (ma anche del nostro pet) e prevedono solitamente il divieto di non lasciar libero il proprio cane, ma anche di introdurlo al guinzaglio. Spesso questi divieti sono ben chiari e ricordati al pubblico con cartelli all’inizio delle aree in questione.
- Normativa nei rifugi. Solitamente, la legge italiana non vieta l’accesso dei cani in questi territori, tuttavia ogni gestore ha piena facoltà di regolamentare la disciplina a modo suo. Di solito, se non sono presenti cartelli all’inizio del rifugio, i cani dovrebbero essere sempre ben accetti ma, nel dubbio, è sempre meglio chiedere informazioni più approfondite.