Il motivo per cui il gatto tricolore è quasi sempre femmina vi sorprenderà: i ricercatori si confrontano con una genetica rarità.
Il Calico, noto anche come gatto tricolore, è quasi sempre una femmina. A confermarlo sono gli ultimi studi pubblicati sull’argomento. Inoltre, secondo tali ricerche un esemplare tricolore su 3000 nasce di sesso maschile. Il motivo di questa rara caratteristica che riguarda i gatti con la pelliccia tricolore è stato recentemente svelato da un gruppo di esperti. Nel frattempo è bene ricordare come i gatti tricolore possono appartenere a qualsiasi razza, e come – nella maggior parte dei casi – il loro pelo sia composto da tinte arancioni, nere e bianche.
Il gatto tricolore è quasi sempre femmina: il motivo è sorprendente
Diversamente da quanto scoperto riguardo alla percentuale di gatti maschi arancioni, sfatando in tal modo un falso mito, i gatti tricolore sono per lo più esemplari femmine con un coloro degli occhi che può variare: dal verde all’azzurro.
Quel che determina la colorazione del manto dei gatti tricolore – particolarmente noti in Giappone, differentemente dai gatti neri, per la loro capacità di rivelarsi degli adorabili portafortuna a quattro zampe – è la composizione genetica di questi meravigliosi felini.
I geni che determinano il colore
La codificazione dei colori è determinata da due geni distinti. Ciascuno di essi è responsabile della pigmentazione e, in base alla loro combinazione, la pelliccia del gatto adotterà un colore differente. Tutti i gatti possiedono il gene responsabile del colore bianco. Pertanto quel che distinguerà realmente un gatto “tartarugato” da un gatto monocolore o bicolore sarà la presenza della coppia di geni responsabili del nero e dell’arancione presente in un unico cromosoma femminile X. Da qui il motivo per cui la maggior parte dei gatti tricolore sono femmine.
Nei gatti femmina che possiedono una coppia di cromosomi X vi è la possibilità che il gene del colore in ciascuno di essi si presenti sotto forma di alleli distinti e quindi che sia in grado di generale al tempo stesso una pigmentazione nera e una pigmentazione arancione
L’eccezione del gatto maschio
Nel caso dei gatti maschi invece, poiché soltanto un allele è responsabile della loro colorazione, avere una colorazione tricolore rappresenta una rarità.
Rarità e alterazioni genetiche
Tale rarità rappresentata dal gatto maschio risponde alla sindrome di Klinefelter. Ossia un’alterazione generica che colpisce esclusivamente i gatti di sesso maschile e che consente la duplicazione del cromosoma X. Grazie dunque alla combinazione XXY un gatto maschio può presentare alla nascita la tipica colorazione del gatto tricolore.
Infine poiché la caratteristica legata alla presenza di entrambi i cromosomi X non è ereditaria, perciò anche in presenza di un gatto maschio tricolore, la generazione futura del gatto – a meno che non si presenti un nuovo caso di mutazione genetica – sarà esentata da tale rarità. Soltanto gli alleli, infatti, in quanto forme “atipiche” dello stesso gene, sono in grado di produrre variazioni genetiche che possano rivelarsi significative per la colorazione della pelliccia del gatto.