È meglio non dare il latte al gatto: il motivo della saggia scelta

Gli esperti sostegno che sia meglio non dare il latte al gatto a partire da un determinato momento in poi: spiegato il motivo della saggia scelta.

Gatto persiano sul tavolo con latte e biscotti
Gatto Persiano con il latte (Pixabay RebaSpike – News.cani.it)

La spiegazione degli esperti è chiara: dopo lo svezzamento il consiglio resta quello di evitare di fare assumere al proprio gatto un alimento di cui non ha più bisogno. Eppure è necessario – al tempo stesso – considerare la possibilità, in alcuni casi, di un’assunzione limitata, saltuaria e soprattutto da valutare in base alle tipologie dei prodotti attualmente in commercio.

È meglio non dare il latte al gatto: il motivo per cui è una scelta saggia

La storicità della questione legata al bisogno di assumere il latte per tutta la vita – per gli esseri umani quanto per i gatti – è stata prodotta da un ciclo di disinformazione ad ampio raggio. La complicità dei mass media ha influito in maniera imprescindibile a alimentare una credenza in realtà falsa e che potrebbe invece causare anche dei problemi di salute al nostro micio.

Gatto che beve il latte da una tazzina
Gatto tricolore con tazzine (Pixabay stux – News.cani.it)

Questa credenza è stata contemporaneamente alimentata dal fatto che il gatto produce degli enzimi in grado di permettere all’apparato digerente di attuare una scomposizione del lattosio. Eppure gli esperti ricordano come questa innata capacità digestiva del micio inizia a venir meno fino quasi a scomparire del tutto con il passare del tempo.

Con il processo di crescita il gatto sviluppa una sempre minore capacità di produrre questi enzimi digestivi e, proprio per tal ragione, il gatto non sarebbe più in grado di digerire tale alimento. Una somministrazione del latto continuata potrebbe causare l’insorgenza di un’intolleranza al lattosio da parte del micio oppure di più serie complicazioni a livello grastrointestinale.

I sintomi di un’indigestione

Il gatto può mostrare i seguenti sintomi di indigestione provocati dall’assunzione del lattosio in fase adulta: un gonfiore diffuso, un malessere generale dovuto all’insorgenza di crampi oppure un malassorbimento. È utile – inoltre – prestare attenzione all’ingerimento accidentale di cibo per adulti da parte di un gatto nelle sue prime settimane di vita.

Il latte ai cuccioli di gatto: un altro discorso

Un altro discorso di fondamentale importanza riguarda la scelta della tipologia di latte disponibile in commercio e non solo. Se è vero che i cucciolo di gatto hanno bisogno di assumere il latte, e se possibile direttamente dal seno della loro mamma, è altrettanto vero che non possano ingerire un latte di qualsiasi tipo, composizione o provenienza. Gli esperti spiegano che l’assunzione di un latte di una diversa specie potrebbe causare perfino la morte del cucciolo.

Cucciolo di gatto dal pelo bianco beve il latte da una siringa
Piccolo gatto beve il latte (Pixabay clarissavannini860 – News.cani.it)

Nel caso in cui il micio appena nato non abbia la possibilità di beneficiare del latte materno è altamente consigliabile consultare uno specialista per scegliere la qualità del latte più indicato alla sua situazione. Fra le varie opzioni vi è quella di ricorrere all’utilizzo dell’apposito latte in polvere da diluire con acqua (della giusta temperatura come il solido cibo per mici).

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