I ricercatori della Cornell University hanno appena scoperto qualcosa di molto interessante sull’olfatto dei cani, uno dei sensi più sviluppati dei nostri amici canini.
Si tratta a tutti gli effetti di una scoperta eccezionale, tanto che l’autore senior dello studio, Pip Johnson, ha ammesso di non aver mai visto niente del genere in altri esseri viventi, umani inclusi.
Ma che cosa è stato dedotto? E come potrebbe cambiare il modo con cui interagiamo con i nostri animali domestici preferiti?
Abbiamo cercato di semplificare lo studio scientifico in alcuni passaggi fondamentali, traendone le dovute conclusioni.
Olfatto e vista sono molto più connessi di quanto pensi
I ricercatori hanno documentato per la prima volta che l’olfatto dei cani è integrato con la vista e con altre parti del cervello in modo molto forte, aprendo diversi scenari molto interessanti sul modo con cui i cani sperimentano e si muovono nell’ambiente circostante.
Per spiegare che cosa significa, l’autore senior ha invitato a pensare di entrare in una stanza: in questa situazione l’essere umano usa principalmente la vista per capire dov’è la porta, chi c’è nella stanza, dov’è il tavolo. Tuttavia, lo studio dimostra che nei cani tutto ciò avviene in molto diverso, considerato che l’olfatto è integrato con la vista permettendo al cane di apprendere l’ambiente e capire come orientarsi in esso.
Ancora, lo studio ha evidenziato connessioni con la memoria e le emozioni simili a quelle degli esseri umani, così come connessioni mai documentate con il midollo spinale e il lobo occipitale che, invece, non si trovano negli esseri umani.
La ricerca ha infine confermato le sue esperienze cliniche con i cani ciechi, condividendo che riescono a orientarsi bene nell’ambiente circostante e, comunque, molto meglio degli esseri umani affetti dalla stessa condizione.