Anche se l’argomento non è certo dei più allegri, c’è un test universitario che può aiutarti a comprendere quando sia giunto il momento necessario per sopprimere il tuo cane.
A realizzarlo sono stati gli esperti dell’Ohio State University Veterinary Medical Centre di Columbus, negli Stati Uniti, che hanno realizzato e condiviso 10 domande che i proprietari di cani dovrebbero porsi quando prendono in considerazione per la prima volta l’ipotesi di addormentare per sempre il proprio amato cane.
Certo, stiamo parlando pur sempre di una decisione drammatica ma… anche di un atto d’amore per il proprio pet. Spesso, infatti, ricorrere all’eutanasia è utile per ridurre al minimo le sofferenze dei propri cani, e in alcuni casi non ci sono molte altre alternative.
Ma quali sono le domande che occorre porsi?
Le domande che indurranno a sopprimere il tuo cane
Proviamo a riassumere le principali domande che i ricercatori universitari hanno elaborato:
- Il tuo cane vive nel dolore?
- Non riesce più a urinare e/o defecare?
- Ha iniziato a soffrire di crisi epilettiche?
- È diventato violento o pericoloso per gli altri?
- Ha smesso di mangiare?
- Non si comporta più normalmente?
- È affetto da una condizione che peggiorerà con il tempo?
- Hai delle condizioni finanziarie che impediscono le cure?
- Le cure palliative sono esaurite o non sono un’opzione utile?
- Il tuo veterinario ha raccomandato l’eutanasia?
Ancora, i veterinari suggeriscono di scrivere un elenco di 3-5 cose che il tuo cane ama fare, notando quando non è più in grado di compierle, e di segnare su un calendario i giorni “buoni” e quelli “cattivi”. Tutte queste informazioni dovranno poi essere raccolte quando, inevitabilmente, si dovrà fare i conti con la decisione che nessun proprietario vorrà mai prendere.
Purtroppo, però, bisogna sempre considerare che i nostri animali domestici hanno una vita molto più breve della nostra e quando una malattia, un infortunio o la vecchiaia compromettono la loro qualità di vita, l’eutanasia non solamente è un’opzione percorribile ma, a volte, l’unica possibile.