Ci sono alcuni Paesi che stanno cercando di proteggere con rigore le razze nazionali di cani, al fine di tutelarne le caratteristiche.
Tra di esse vi è anche una nazione che ha domandato ai proprietari di cani della sua celebre razza Alabai di far munire il cane di uno specifico passaporto prima di poter lasciare il Paese.
La legge, entrata in vigore lo scorso 26 luglio 2022, prevede dunque che tutti i cuccioli di questa razza, nota anche come “cane da pastore dell’Asia centrale”, siano registrati nel libro dei pedigree e nel registro dei cani di razza del governo.
Il passaporto dovrà a sua volta contenere i dati relativi al sesso, alla data di nascita, al colore e alle generalità del proprietario. Sarà inoltre necessario uno speciale permesso governativo per l’esportazione.
Una legge per proteggere i cani nazionali
Il Paese in questione è il Turkmenistan, una nazione tendenzialmente desertica abitata da 6 milioni di abitanti, particolarmente orgoglioso dei suoi cavalli e dei suoi cani di razza, animali che onorano le tradizioni secolari della pastorizia.
In particolare, i cani di razza Alabai, tradizionalmente usati per sorvegliare le mandrie di bestiame, sono tra i cani più grandi del mondo, con un peso che non di rado può raggiungere gli 80 chilogrammi.
Peso a parte, questi cani sono un vero e proprio simbolo nazionale, tanto che nel 2020 l’allora presidente Gurbanguly Berdymukhamedov ha istituito una festività in onore dei cani. Lo scorso anno l’ex presidente ha altresì inaugurato una statua dorata alta 15 metri nella capitale della nazione, Ashgabat, esaltando la forza e il carisma degli Alabai. Berdymukhamedov ha anche pubblicato un libro e scritto una canzone su questa razza, per poi regalare un prezioso esemplare al presidente russo Vladimir Putin.
Insomma, in Turkmenistan non si vuole che la preziosa eredità degli Alabai vada persa…
