Wolfgang Amadeus Mozart è sicuramente uno dei più grandi compositori della storia della musica. Non tutti sanno, però, che pare abbia avuto un aiutante davvero molto particolare.
Leggenda vuole che Mozart abbia composto alcune sue opere prendendo spunto dalla collaborazione del suo immancabile animale domestico, il quale lo avrebbe ispirato con i suoi canti.
Si tratta di una storia davvero molto particolare, che oggi abbiamo il piacere di condividere con tutti voi: tra verità e mito, cerchiamo di saperne di più sul pet di Mozart!
Con chi viveva Mozart? Non lo indovinerete (forse) mai
Partiamo con i fatti noti: Mozart ha vissuto per tre anni con un animale domestico dal quale non si staccava mai.
L’animale in questione non era però un cane o un gatto, bensì uno storno, un uccello che il compositore acquistò il 27 maggio 1784: la data esatta è stata ricavata dal libro delle spese che Mozart teneva e che riportava – appunto – l’acquisto di uno storno con il commento “è stato fantastico”.
Se quanto sopra costituisce un fondo di verità, il resto è ricostruzione. Pare però che sia reale che Mozart componesse in compagnia dello storno e che, a volte, abbia sfruttato le capacità musicali dell’uccello per trarre ispirazione per le sue opere e, in particolar modo, per il Concerto per pianoforte n. 17 in sol, K. 453.
Che sia o meno storia, l’uccello fu un partner davvero instancabile per Mozart, fino al giorno della sua morte, avvenuta il 4 giugno 1787. Mozart seppellì il volatile nel giardino di casa con una cerimonia ufficiale molto toccante.
Altre fonti storiche rammentano infine come quello non fu l’unico uccello posseduto da Mozart. A 14 anni il compositore aveva dei canarini, mentre qualche anno più tardi si circondò di un tomtit e di un pettirosso. Nel 1791, dopo la morte dello storno, Mozart acquistò un altro canarino, che pare rimase con l’artista fino al giorno della morte.