Interventi sul Codice Penale per la tutela da e per gli animali. Ecco quello che ha suscitato più dubbi

Sono state riviste alcune norme del Codice Penale in materia di animali domestici: ecco cosa è stato stabilito ad oggi

Le normative in materia di tutela degli animali sono sempre estremamente discusse: il tema risulta controverso in quanto c’è chi, da una parte, ritiene che i 4 zampe dovrebbero essere maggiormente riconosciuti e tutelati, d’altra parte, al contrario, chi sostiene che la legge vada già bene così com’è. Ecco le ultime novità dal Codice Penale

codice penale misura animali
Collage foto da Canva

Dal 30 dicembre 2022, entrerà in vigore il decreto legislativo 150/2022, altresì noto come riforma Cartabia. Questo decreto interviene sulle norme già presenti nel Codice Penale con modifiche legate alla sfera giuridica degli animali.

Entrando nello specifico, questa riforma va a rivedere e cambiare alcuni aspetti legati ad un punto in particolare, ovvero  la querela “attiva” in caso di disturbo arrecato da animali (articolo 3).

Vi spieghiamo nel dettaglio cosa è stato previsto nell’ambito della riforma Cartabia scorrendo in basso…

Ecco gli ultimi interventi del Codice Penale in relazione animali

Il disturbo del riposo, soprattutto durante le ore notturne, è da sempre stato un tema controverso: c’è troppa rigidità in materia o non è stato ancora regolamentato abbastanza? Tante le opinioni in merito: ad oggi, però ecco cosa è stato stabilito dal decreto Cartabia…

cane abbaia
Foto da Canva

La riforma, dunque, interviene in modo più decisivo sul disturbo nelle ore notturne punendo chi, non impendendo in quel lasso di tempo versi e rumori particolarmente importanti da parte di animali domestici, possa infastidire o turbare il riposo delle persone vicine.

Per chi non ricordasse, in precedenza, la pena prevista per questa tipologia di situazione, era incorrere in un arresto fino addirittura a tre mesi e dover pagare una sanzione pecuniaria fino a 309 euro.

Dal prossimo anno, la dinamica si svolgerà in modo molto differente, in quanto si ragionerà “a querela della persona offesa”, dunque la pratica non verrà inviata d’ufficio, ma solo su specifica querela.

La misura è stata molto apprezzata dal Governo in quanto, già particolarmente sovraccarico, l’ha considerata come volta per lo più a snellire il già oneroso carico giudiziario presente.

Che ne pensate di questi cambiamenti? Siete d’accordo o pensate che si potesse fare di più?

Impostazioni privacy