I cani sono sempre più ben accetti nei luoghi di lavoro: il buon esempio arriva proprio da una serie di grandi ed importanti aziende
Il Coronavirus ha cambiato numerose abitudini non solo nella sfera privata delle persone, ma anche in ambito lavorativo. In particolare, una pratica che sta letteralmente spopolando nell’ultimo periodo è quella di portare con sé il proprio cane in ufficio: ma come stanno realmente le cose? Chi lo consente e chi ancora è titubante e perché?
In Svizzera, la pandemia ha contribuito alla crescita esponenziale della densità di cani come animali domestici. Basti solo pensare che il Mars ha evidenziato che all’inizio del 2019 se ne registravano 511’000, nel settembre del 2022 circa 554’000 (+8%).
Proprio in questo Stato il sondaggio ha messo in evidenza due fattori: in primis, che 9 svizzeri su 10 adorano gli animali domestici e che circa il 65% di loro li porterebbe con sé in ufficio.
Come stanno rispondendo le aziende a queste evidenze? Ecco cosa è emerso da alcune ricerche del Blick…
Cani sul posto di lavoro? Ecco cosa sta succedendo
In un primo momento, la risposta non è stata estremamente positiva: un’azienda su tre, infatti, accettava di buon grado le richieste di avere dei 4 zampe sul luogo di lavoro. Pare che però, dopo il Covid, qualcosa si sia sbloccato e ci sia meno intransigenza in merito…
A tal proposito si è espresso anche Oliver Weber, noto istruttore cinofilo di Basilea Campagna. A suo avviso, numerosi studi attestano che la presenza di animali domestici sul luogo di lavoro avrebbe un impatto positivo sul rendimento, oltre che sul clima generale.
Proprio una grandissima azienda in Svizzera ha sposato la causa e permesso ai 4 zampe di accedere: parliamo della Nestlé! Per loro, i cani agevolerebbero la comunicazione reciproca e renderebbero meno stressati i dipendenti.
E infatti, nella sede di Vevey della multinazionale, i cani sono assolutamente ammessi, in particolare negli edifici 7 e 8, dove si trovano i dipendenti di Purina, noto marchio di cibo per animali.
Anche Google ha preso posizione in merito: anche da loro i pelosetti sono ben accetti e non solo: sono stati addirittura battezzati come ‘dooglers’ (da ‘dog’ e ‘Google’) e vengono molto presi in considerazione quando ci si vuole riservare una pausa all’insegna del buonumore.
Che ne pensi di questa nuova iniziativa? Altre aziende compieranno questo passo o si tratta di casi isolati?