Un’azienda ha emesso in commercio cibo avvelenato ed è scoppiato il pandemonio: l’LNDC ha sporto subito denuncia e preso provvedimenti
Non si deve essere mai sicuri di niente, soprattutto di quello che si acquista online. L’ultima vicenda di cui, purtroppo, stanno pagando le spese gli animali ne è la prova lampante: la situazione pare sia rientrata subito, tuttavia, fino a poco fa, con un semplice click si sarebbe potuto avvelenare un animale domestico…
Ebbene, fino a qualche tempo fa, un’azienda non identificata avrebbe iniziato a proporre in commercio dei prodotti nocivi per volpi, cinghiali ed altri animali della fauna selvatica. Non sarebbero però soltanto loro le mire di questi farabutti.
Fino a poco prima, infatti, erano presenti prodotti finalizzati ad abbattere anche animali domestici quali cani e gatti ma hanno poi cambiato denominazione e l’intento finale sarebbe stato quello di allontanarli.
La vicenda è venuta fuori non poco tempo dopo, quando i link dei prodotti hanno iniziato a fare il giro del web: ecco cosa sarebbe successo in seguito…
Croccantini avvelenati: le parole dell’ LNDC
L’ LNDC Animal Protection non ha affatto perso tempo e ha subito sporto denuncia nei confronti di questa azienda. Piera Rosati (Presidente) e Michele Pezone (Responsabile) si sono esposti al riguardo con molta chiarezza. Ecco cosa hanno dichiarato su IMG Press…
Rosati ha definito inammissibile che certe cose vengano pubblicizzate online.
A seguito delle proteste di animalisti e non, è stato stabilito che la descrizione per i prodotti per animali domestici venisse modificata da ‘veleno’ a ‘repellente’, “ma per tutte le altre specie sono ancora pubblicizzati come veleni che uccidono in breve tempo”.
Se la magistratura accoglierà queste proposte commerciali verrà sospesa la vendita di questi prodotti, contrari alle vigenti normative. Lo stesso Pezone, d’altronde, ha affermato che l’uccisione di animali è proibita dall’art. 544-bis del Codice Penale.
Allo stesso modo, ha affermato che “lo spargimento di esche avvelenate è proibito da apposita Ordinanza del Ministero della Salute del 13 giugno 2016 e regolarmente prorogata di anno in anno e quindi tuttora in vigore”.
L’LNDC ha dunque sporto denuncia per istigazione a delinquere, in quanto, la vendita di questi prodotti, per quanto del tutto proibita dalle normative vigenti, potrebbe comunque spingere la gente a violarle.