Nel disegno di legge Anziani è stato inserito un emendamento abbastanza interessante per i proprietari degli animali domestici, poiché – sostengono i geriatri – potrebbe migliorare la qualità della vita e favorire un invecchiamento più attivo.
Insomma, forse una buona notizia per gli anziani che sono proprietari di animali e che sono un po’ in difficoltà economiche.
Ma che cosa prevede l’emendamento già approvato nella Commissione Affari Sociali del Senato? Proviamo a scoprirlo insieme e valutare che cosa potrebbe accadere ora.
Cosa contiene l’emendamento
L’emendamento introduce innanzitutto il principio del sostegno al mantenimento degli animali domestici per contrastare la solitudine, per tutelare l’indipendenza funzionale degli anziani e per mantenere una buona qualità di vita.
Ma in che modo intende riuscirci?
In sintesi, l’emendamento prevede una serie di iniziative che renderanno più stretto il rapporto tra gli animali domestici e gli anziani.
Tra gli spunti previsti citiamo infatti:
- garantire l’ingresso degli animali nei centri per anziani
- dare agli over 70 che hanno condizioni di criticità economica la possibilità di curare gli animali attraverso interventi veterinari gratuiti
- sostenere la formazione degli operatori che si prendono cura degli anziani riguardo alle esigenze degli animali con i quali vivono
- nelle ipotesi di necessità, fornire un supporto all’anziano nella gestione dei suoi animali domestici.
L’opinione dei geriatri
Le iniziative contenute nell’emendamento sono state sostenute positivamente anche dai geriatri, che si sono detti soddisfatti del riconoscimento di questo principio di attenzione e tutela delle persone anziane che vivono con gli animali domestici, il cui ruolo è dunque sempre più riconosciuto dal legislatore.
Ricordiamo che il costo medio annuale per il mantenimento dell’animale d’affezione è di circa 660 euro, come ricorda Andrea Ungar, presidente della Società italiana di Gerontologia e Geriatria, e che dunque un sostegno attivo da parte del legislatore è quanto mai decisivo.
La presenza di un animale domestico può infatti stimolare l’anziano a uscire, a fare movimento, a favorire le relazioni sociali e rifiutare l’isolamento, e ancora risvegliare l’elasticità mentale e aiutarlo a vivere in salute e più a lungo.
Si tratta di benefici ben noti, più volte dimostrati scientificamente e che, come tali, non possono che meritato un concreto sostegno, anche economico. Vedremo ora se il disegno di legge verrà tradotto in realtà in questi termini e in che modo saranno applicate tutte le novità qui descritte e in fase di ulteriore definizione.
Voi che ne pensate?