Il “cane del pellegrino” ucciso con un’arma da fuoco a San Giovanni Rotondo

Galak il cane amico dei pellegrini è stato ucciso senza pietà con colpi d’arma da fuoco.

Galak ucciso con un’arma da fuoco
Galak intento a riposare sulle scale, il cane ucciso con un’arma da fuoco. Foto by Pixabay.

Galak non c’è più, il cane randagio adottato da tutti, che accompagnava i fedeli e i turisti al convento dei Cappuccini.

Lo hanno ucciso, sul fianco ha una ferita e si presume che sia stata provocata da un colpo d’arma da fuoco.

Il sindaco di San Giovanni Rotondo, Michele Crisetti è stato subito allertato. E poco dopo il ritrovamento di Galak sul luogo sono giunti i Carabinieri, il veterinario dell’Asl, il referente comunale al randagismo, Alberto Pietroboni e i vigili urbani.

Un atto atroce, senza pietà e criminale quello che ha visto vittima questo povero cane che tutti in queste ore stano ricordando per la sua dolcezza. Ricordano tutte le volte che lo hanno visto e che li ha accompagnati.

Galak il cane amico dei pellegrini ucciso con colpi d’arma da fuoco

Ucciso Galak il cane amico dei pellegrini
Ucciso Galak il cane amico dei pellegrini. Foto by Pixabay.

Ecco le parole del sindaco: “Galak non aveva colpe, e non meritava di morire. Si fa fatica ad immaginare come mai un cane così buono, così mansueto, “il cane del pellegrino” come lo conoscevamo tutti, possa essere morto, con altissime probabilità ucciso, violentemente”.

Michele Crisetti continua “Siamo in attesa dei riscontri ufficiali, ma intanto non si può non provare profonda rabbia, disprezzo, e l’immancabile dolore che un accadimento del genere porta con sé. È qualcosa di troppo meschino, inclassificabile, per cui si accerteranno le responsabilità e qualcuno dovrà pagare per quello che fatto. Ve lo garantisco, non ci fermeremo fino a che questo non accadrà”.

Anche il movimento animalista e ambientalista “Stop Animal Crimes Italia” crede sia stato sparato. Hanno chiesto l’intervento dei carabinieri e il sequestro del cane per fare i dovuti accertamenti. Inoltre, hanno richiesto anche l’acquisizione delle videocamere di sorveglianza.

Tutto questo ovviamente lo hanno chiesto per fare giustizia “il tutto al fine di individuare l’autore materiale del grave gesto criminale”. E noi ci auguriamo che riescano a trovarlo, ultimamente si sentono troppi casi simile a questo del povero Galak.

Ecco cosa c’è scritto su un post dell’Associazione “Guerrieri con la Coda” nata per tutelare e promuovere i diritti degli animali, della natura e dell’ambiente.

Il presidente Anna Rita Melfitani, rappresentante provinciale del Partito Animalista Italiano ha pubblicato un lungo post: “San Giovanni Rotondo (Foggia). Il paese di Padre Pio che purtroppo non ha fermato la mano omicida che ha ucciso il povero Galak! Sono giorni di inferno per i nostri fratelli animali”.

Ha poi concluso il post con una frase che tocca il cuore: “Non voglio usare la solita frase ‘buon ponte’, perché sicuramente Galak quel ponte di sicuro non lo voleva passare e lui come tanti altri animali meritava di vivere!”

Anche noi siamo convinti che Galak non avrebbe voluto “salire sul ponte”. Lui amava accompagnare i pellegrini e i turisti, amava sonnecchiare qua è là tranquillo di stare a sicuro. E invece, purtroppo, così non è stato.

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